CATANIA – Il rientro a scuola a settembre, con un’emergenza sanitaria ancora in atto legata al covid-19, è sicuramente tra i temi più attuali. Con dubbi e poche certezze. Tra queste la necessità di avere classi non affollate, pochi ragazzi per aula in modo da garantire la distanza di sicurezza. Premessa che però stride con quanto pare abbia deciso l’Ufficio Scolastico Territoriale di Catania che – come denuncia la dirigente dell’istituto De Felice-Olivetti – intende assegnare alla scuola una sola classe Prima del Biennio Comune del Tecnico Economico nonostante i 31 alunni di cui 15 seconda lingua francese, 16 seconda lingua spagnola; solo una classe Prima del Professionale Operatore Benessere nonostante i 31 alunni di cui 6 diversamente abili di cui uno grave.
A renderlo noto è, appunto, la professoressa Anna De Francesco, dirigente dell’istituto che evidenzia come la prima classe Operatore Benessere ha un numero di iscritti pari a 31 e non 22 come riportato al SIDI dall’UST di Catania (il SIDI è il portale di lavoro tra le scuole e gli uffici territoriali).
Ancora, c’è solo una classe Seconda del Professionale Operatore Benessere nonostante i 29 alunni di cui 6 diversamente abili di cui due gravi; solo una classe Terza del Professionale Operatore Benessere nonostante i 30 alunni di cui 4 diversamente abili.
Come ci dice la dirigente, il “numero delle classi è stato motivato a causa dell’elevato numero di diversamente abili presenti in istituto. Si consideri che la forte presenza dei diversamente abili presuppone un ulteriore aumento delle persone in aula e dunque la necessità del servizio dei professori di sostegno e degli assistenti alla comunicazione. Si tenga conto – aggiunge la dirigente – che le aule di maggior ampiezza saranno assegnate alle classi quarte e quinte che presentano già un numero elevato di alunni e le aule dell’Istituto De Felice Giuffrida – Olivetti di Catania, non hanno capienza tale da consentire questi numeri”.
Come si evince, “questa condizione non rispetta i limiti di densità previsti dal d.m. 18 dicembre 1975 che invece prevedono 1,96 mq per alunno nel caso di attività didattiche ‘normali’ e per i laboratori la superficie richiesta è maggiore. Inoltre il D.M. 26 agosto 1992 indica al punto 5.6, comma 3 le condizioni limite per l’evacuazione in caso di incendio, anche queste non sono rispettate“, dice la professoressa De Francesco.
L’eccessivo numero di alunni per classe, anche non diversamente abili, oltre a non garantire la qualità della didattica, viola la normativa sulla sicurezza e prevenzione antincendio e aggrava i rischi per l’incolumità pubblica: a ribadirlo è stato il Tar della Sicilia con l’ordinanza n. 252/2019.
La dirigente ci tiene anche a ricordare che l’Istituto, per la sede di Piazza Roma, sarà interessato da cantieri edili che, in costanza di lezioni, esplicheranno la loro attività lavorativa all’interno della scuola. Pertanto é opportuno, anche per adempiere agli obblighi del redigendo documento di valutazione dei rischi di interferenza (DUVRI), che le classi siano dimensionate opportunamente per assicurare la fattibilità della rotazione tra tutte le aule e tra le sedi.
Si ricorda che il diritto allo studio è sancito dalla nostra Costituzione (art. 30 – 33 – 34) ed esiste la libertà di scelta delle famiglie nell’educazione della prole. In particolare in questo periodo di chiusura delle funzioni produttive del Paese a causa della situazione pandemica per la presenza del COVID-19 per cui sono state chiuse immediatamente e per prime anche le attività didattiche, successivamente trasformate le modalità degli Esami di Stato, inserimento del lavoro agile, ecc., richiedono una particolare attenzione al divieto di assembramento.
Cordiali saluti e grazie anticipatamente