CATANIA – Fino al 2030, l’associazione Officine Culturali continuerà ad occuparsi della valorizzazione e della fruizione di alcune eccellenze del patrimonio culturale e museale dell’Università di Catania: il Monastero dei Benedettini (sede del dipartimento di Scienze umanistiche) con l’annesso Museo della Fabbrica, il Museo di Archeologia (che ha sede al Palazzo Ingrassia, in via Biblioteca) e l’Orto Botanico (con sede in via Antonino Longo e che ospita una sezione del dipartimento di Scienze biologiche, geologiche e ambientali). E’ quanto previsto da un accordo di partenariato speciale pubblico-privato volto alla valorizzazione del patrimonio culturale dell’Ateneo, siglato lo scorso 6 maggio.
Il partenariato è stato reso possibile grazie allo strumento del Codice nazionale dei Contratti pubblici, che permette di sperimentare la fruizione del patrimonio culturale e la disseminazione della ricerca scientifica attraverso procedure semplificate di individuazione del partner privato, nell’ottica della co-gestione e della collaborazione con soggetti che esprimono ed interpretano le esigenze del territorio.
Sulla base di tale accordo, Officine Culturali – Impresa sociale ETS sarà partner dell’istituzione accademica etnea per i prossimi dieci anni attraverso tutta una serie di attività che riguarderanno principalmente azioni di valorizzazione di tali beni, anche sulla base di piani di audience development e public engagement, efficacia educativa, inclusione sociale e customer satisfaction. Inoltre, sarà possibile formulare ed eventualmente attuare proposte programmatiche e progettuali per la valorizzazione e fruizione di altri siti monumentali e museali dell’Ateneo.
“L’Università di Catania è il primo Ateneo italiano a servirsi di tale strumento – spiega il rettore Francesco Priolo -. Il partenariato permetterà di far diventare siti dal rilevante valore culturale dei potenziali laboratori di sperimentazione per lo sviluppo di pratiche formative aggiornate in cui potranno essere individuati nuovi modelli di gestione e di organizzazione culturale. L’accordo consente di rilanciare nel prossimo decennio il lavoro già condotto in piena sinergia tra l’Università e Officine Culturali dal 2010 ad oggi. Si tratta di una collaborazione fruttuosa che s’inserisce pienamente nel solco delle azioni previste di Terza Missione dell’ateneo e si prefigge la valorizzazione della ricerca e del patrimonio storico-artistico, le attività di formazione continua e di Public Engagement”.
“Continuiamo con entusiasmo la collaborazione con il nostro prestigioso Ateneo – commenta il presidente di Officine culturali Francesco Mannino -, ci teniamo a dimostrare che la fruizione culturale del patrimonio può andare oltre la mera esecuzione dei cosiddetti servizi aggiuntivi, dimostrandosi piuttosto una efficace azione di inclusione sociale e stimolo alla partecipazione civica consapevole, un amalgama di pratiche educative, di coinvolgimento attivo del pubblico, di comunicazione della conoscenza, di ricerca e sperimentazione, di nuova occupazione qualificata. Siamo pronti ad affrontare le sfide di sempre, a mettere a disposizione le proprie competenze e la propria esperienza affinché il lavoro fin qui svolto sia utile ai nuovi scenari che ci aspettano, in qualità di professionisti ma soprattutto di cittadini”.
Per la definizione degli obiettivi e dei contenuti degli accordi attuativi del partenariato sarà costituito un tavolo tecnico, che sarà composto dai delegati del rettore alla Terza Missione e al Sistema Museale di Ateneo, dal direttore del dipartimento a cui afferisce il Museo o l’edificio di volta in volta interessato, dai dirigenti dell’Area dei Rapporti Istituzionali e con il Territorio e dell’Area della Terza Missione, da un rappresentante degli studenti e da un rappresentante legale di Officine Culturali o un suo delegato.