PALERMO – E’ di circa 700 mila persone la platea dei destinatari in Sicilia del provvedimento di rifinanziamento degli ammortizzatori sociali del decreto Rilancio. Ai 600 mila del decreto precedente (250 mila per la cassaintegrazione e 350 mila per le altre misure) si aggiunge ora il numero di chi usufruirà del reddito di emergenza e del bonus badanti.
Sono stime della Cgil Sicilia che, col segretario generale Alfio Mannino, chiede “l’esigibilità immediata delle misure”. Mannino rileva infatti che “a valere sul decreto precedente 50 mila bonus risultano ancora incagliati e analogamente 150 mila provvedimenti di cassa integrazione”. “Il decreto Rilancio è un passo avanti nel contrasto alla crisi innescata dall’epidemia di Covid-19 – sottolinea il segretario della Cgil regionale – ma deve potere dispiegare i suoi effetti in tempi certi e brevi e questo vale anche per le misure adottate sul terreno socio- sanitario”.
A quest’ultimo riguardo il segretario della Cgil chiama in causa il governo regionale “la cui azione deve muoversi in sinergia col governo nazionale – sottolinea- accelerando anche le misure della Finanziaria regionale, in gran parte ancora lettera morta”. “Sulle misure nazionali- afferma Mannino la Regione deve dare indicazioni alle aziende sanitarie e ai distretti. A tal proposito chiediamo agli assessorati alla Salute e al Lavoro il confronto sui temi del rafforzamento dei servizi domiciliari, dell’infermiere di comunità e del rafforzamento della rete ospedaliera”. “Occorre inoltre far sì che le risorse per consentire alle imprese di ripartire in sicurezza, siano rese subito disponibili”.
Sulle regolarizzazioni dei migranti, che secondo la Cgil in Sicilia dovrebbe riguardare 20 mila persone, Mannino chiede che” i 700 milioni che la Finanziaria regionale stanzia per i ghetti di Cassibile e Campobello di Mazara, siano resi subito disponibili. Le regolarizzazione- afferma – sono una misura di civiltà destinata ad avere effetti positivi sul tutto il mercato del lavoro agricolo in termini di contrasto allo sfruttamento e di legalità. Oltre che condizioni di lavoro dignitose – specifica – ai migranti devono però essere anche assicurate condizioni di vita dignitose: gli strumenti oggi ci sono – conclude Mannino- basta attivarli e subito”.