Necessità e lavoro in tempi di lockdown: la proprietaria di una casa di riposo multata perchè ha voluto fare la spesa per dare da mangiare agli assistiti

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Durante la fase 1 erano impediti gli spostamenti tra comuni tranne che per comprovate esigente: lavoro, salute, necessità.

Già, necessità: ma chi stabilisce quale è la necessità? Si lascia l’interpretazione a chi fa i controlli. Certo se poi la necessità si unisce al lavoro…che confusione!!!

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Allora poniamo un caso particolare: la signora X gestisce una casa di riposo – o meglio una cohousing – e deve fare la spesa per le persone assistite. La legge invita a tutelare queste persone. E poniamo il caso che nel comune dove si trova questa casa di riposo ci siano già diversi casi di coronavirus. Che fa la signora X? Va magari nel comune limitrofo: chiara la legge in tal senso, che specifica che nel comune vicino può andare per comprovate esigenze di lavoro o necessità. E sceglie un esercizio commerciale dove può fare la spesa in grandissime quantità, dunque ha bisogno di una struttura adeguata. La necessità e il lavoro impongono di farlo: deve comunque aiutare le persone che nella residenza vivono. Ebbene, mette mascherina, guanti, porta con se l’autocertificazione e…al ritorno le fanno la multa. Piccolo particolare: la residenza si trova a confine tra due comuni: quindi quali sono i comuni limitrofi? E sfamare gli assistiti non è lavoro?

E allora la signora X capisce che la necessità e il lavoro sono soggettivi!

Forse, della fase 1, proprio la soggettività in alcune interpretazioni di legge ha creato numerosi problemi. Tant’è che forse anche chi ha elevato le multe ha commesso a volte degli errori. Anche perchè nel caso specifico – e tra un po’ leggerete la lettera di “ribellione” di una signora che questa vicenda l’ha vissuta da vicino – l’autocertificazione è stata ritirata e la multa inviata a casa dopo più di 30 giorni, senza alcuna contestazione sul momento. A testimonianza che qualcosa di confusionario c’era.

Ecco la lettera che ci ha spedito la nostra lettrice

Ciao a tutti, come è andato questo lockdown?
Vi vorrei raccontare molto brevemente il mio…ma poche parole….
Un piccolo preambolo sulla questione case di riposo. Si sono spese migliaia di parole pro e contro, cattive gestioni, coabitazione tra malati covid e anziani, chiusure alle visite dei familiari tardive, e tanto altro.
Io ho vissuto sul filo di un rasoio, perché mia madre vive presso una cohousing, gestita da due persone tra i 60 e 65 anni coadiuvati dalle figlie.
La struttura è stata chiusa alle visite, non con pochi problemi, molto tempo prima del verificarsi dei tanti casi in Sicilia….ottimo.
Sono riusciti anche ad approvvigionarsi per tempo con scorte da tempi di guerra, ma le scorte finiscono per tutti anche per i 18 “bambini”, così li chiama la proprietaria, che fare?
Telefonata alla croce rossa per sapere se avessero potuto ritirare e portare a domicilio la spesa.
No, perché una persona della struttura è autorizzata ad andare a fare la spesa e loro, la croce rossa, aiutano solo anziani soli e persone con handicap.
Bene…. No male….. Come può una persona sola fare la spesa per venti? Aspetta ma il decreto dice che ci si può spostare per ragioni di lavoro…. Ergo, “spesa per ragioni di lavoro”, bene si parte.
No un attimo dove si va Mascalucia piena di casi covid, Pedara lasciamo perdere, lo spaccio di San Giovanni La Punta…sì fatto… deciso si parte.
Direttrice e vice direttore partono, giustificazione alla mano, per “lo spaccio”. Era il primo di aprile, pesce d’aprile amaro per i due genitori dei “Bimbi”.
Al rientro in quel di Pedara… paletta alla mano chi hanno trovato? Otello ….pensa tu il grande “Otello Celletti” in trasferta a Pedara.
Certificazione, patente e libretto, breve racconto dei due e via perché i “bambini” aspettano dice la direttrice ad Otello ….e Otello li lascia andare senza dirgli nulla.
4 maggio, beffati da Otello Celletti, si vedono recapitare una stratosferica multa per un importo di euro 382,84 cito testualmente quanto riportato nel verbale “si allontanava dal comune di residenza senza giustificato _ motivo accertato a seguito visura autocertificazione”.
L’ammenda così comminata, dal buon Otello, non può essere pagata entro i fatidici trenta giorni con lo sconto del 30% né si profila la possibilità di ricorso al prefetto, sarebbe una roulette russa, poiché ….dopo appena otto mesi si potrebbe ottenere un aggravio di pena pari al doppio della sanzione.
Bene…. Anzi malissimo, questa è una storia di ordinaria follia, di chi ha dato potere a “Otello”, senza segnarne i limiti, nel rispetto delle leggi ma non della costituzione ITALIANA.
Rigido nell’applicazione, senza tenere in considerazione la straordinarietà del momento né la paura dei SIGNORI che con grande cautela cercano ogni giorno di lasciare fuori dalla loro casa il virus. Buona fase due a tutti …anche ad “Otello”.

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