COMISO (RG) – La scorsa settimana gli uomini del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Comiso, nell’ambito del servizio di controllo del territorio e di verifica del rispetto delle misure di contrasto al COVID-19, in una via del centro casmeneo, procedevano al controllo di una coppia vittoriese a seguito di una segnalazione, giunta poco prima alla sala operativa provinciale della Polizia di Stato, per probabile tentativo di truffa ai danni di un anziano signore comisano.
Sul posto i poliziotti, dopo aver identificato la coppia segnalata e la probabile vittima, verificavano che quest’ultima era palesemente affetta da disabilità mentale e che conosceva bene la coppia di visitatori. Questi ultimi, a loro volta, confermavano di conoscere da tempo l’uomo poiché soliti occuparsi di lui in cambio di denaro e che proprio quel giorno si erano recati lì per portargli la spesa.
A tal proposito, tuttavia, l’anziano comisano riferiva che la spesa gli era stata portata il giorno prima da un messo comunale riposta all’interno di uno scatolone bianco mostrato agli agenti; scatolone che recava il nome e l’indirizzo del soggetto bisognoso.
Di contro, quest’ultimo confermava di conoscere i visitatori riferendo vagamente che, in effetti, costoro si occupavano di lui.
Nel proseguo dell’intervento si accertava che l’uomo poco prima dell’arrivo della coppia aveva ritirato la pensione presso il locale Ufficio postale per un ammontare di euro 472,00, ma alla richiesta di esibire la somma prelevata mostrava soltanto 400,00 euro non riuscendo a fornire alcuna spiegazione circa il residuo mancante. La differenza, ammontante a 72,00 euro, veniva rinvenuta addosso al vittoriese.
A tal punto, rilevate le incongruenze nel racconto dei soggetti interessati e che nessun rapporto di parentela né di tutela legasse l’anziano signore ai due vittoriesi, questi ultimi venivano denunciati a piede libero all’autorità giudiziaria per il reato di circonvenzione di incapace, mentre la somma di 72,00 veniva sequestrata; inoltre, i due venivano ulteriormente sanzionati in via amministrativa per la violazione delle prescrizioni introdotte per il contrasto al Covid-19, non essendo emerso alcun valido motivo al loro spostamento dal luogo di dimora.