Allarme dei cardiologi: “aumentate le morti per infarto, la gente ha paura ad andare in ospedale a causa del Covid”

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SICILIA – “Da quando tutte le nostre preoccupazioni sono rivolte al coronavirus, un drammatico aspetto sta emergendo: chi ha un infarto cardiaco è restio a rivolgersi alle strutture sanitarie”.

A lanciare l’allarme è il presidente dell’ANCE Sicilia – la Cardiologia del Territorio Giuseppe Scaccianoce.

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Numerosi studi statistici hanno fatto rilevare una netta riduzione dei ricoveri di pazienti con infarto miocardico ma la mortalità per infarto acuto è quasi triplicata e sono diminuite del 40% circa le procedure salvavita di cardiologia interventistica.

“Le persone con infarto arrivano comunque tardivamente in ospedale con un quadro clinico che, quando si sopravvive, è premonitore di una drammatica evoluzione verso lo scompenso condizionante cure molto più impegnative con una peggiore aspettativa della qualità di vita. Tale andamento è uniforme in tutta Italia ed è sovrapponibile ai risultati di studi condotti in altre nazioni”, continua Scaccianoce.

E’ evidente che alla base di tutto questo c’è la paura dei pazienti di contrarre il Covid-19 recandosi ed eventualmente ricoverandosi in ospedale.

“Non bisogna credere che in questo momento l’infarto sia meno grave del Covid-19 e non bisogna assolutamente abbassare la guardia. I Cardiologi ANCE Sicilia, Associazione dei Medici della Cardiologia del Territorio, hanno ritenuto opportuno contribuire all’opera di sensibilizzazione e informazione già avviata da diverse associazioni scientifiche nei confronti dei cittadini perché non vengano sottovalutati segni e sintomi: un dolore di tipo costrittivo al petto, ad esempio, deve indurre a rivolgersi subito al 112 (118). Per altri sintomi, magari più sfumati, non bisogna esitare a contattare il proprio cardiologo di fiducia, soprattutto quando si tratta di pazienti con fattori di rischio già noti (ipertensione, diabete, ipercolesterolemia, familiarità positiva per malattie cardio-cerebrovascolari, etc…) o che hanno già subito e superato un infarto o un ictus cerebri. Il ritardo nella diagnosi e nel trattamento dell’infarto aumenta la mortalità o peggiora la qualità di vita quando si sopravvive”, conclude Scaccianoce.

Per questo motivo è stato anche diffuso un video su internet con delle indicazioni molto importanti.

“.. Le patologie cardiovascolari non sono state abolite! Anche ai tempi del COVID-19, ascolta il tuo cuore, non essere sordo ai suoi messaggi, non trascurare i sintomi cardiaci. Non esitare a contattare il tuo cardiologo curante e, se i sintomi sono gravi, non esitare ad attivare il servizio di emergenza medica …”, come si può ascoltare nel video.

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