CATANIA – Si chiama “Ascolto e consulenza al tempo del Coronavirus”, ed è il nuovo sportello per le donne costrette a fronteggiare da sole la violenza domestica e sottoposte a rischi psico- sociali come lo stress lavoro-correlato, ma anche alle pressioni del più tradizionale lavoro di cura e gravose responsabilità familiari rese ancora più difficili in questi giorni di lockdown.
Il servizio, in questi giorni on line, è a cura del Dipartimento Politiche di genere della Cgil di Catania e dell’Associazione onlus “ Es.na – Consulenze di genere” e si avvale della collaborazione di esperte (avvocate, psicologhe, assistenti sociali) in collaborazione con gli altri servizi attivi della Cgil. Partner dello sportello sono Spi, Fisac e Auser di Catania. Il servizio è del “Centro ascolto donne” di via Crociferi che è adesso intitolato ad Elvira Colosi, sindacalista catanese della Cgil, attivista dell’UDI e da sempre impegnata al fianco delle donne. È possibile chiamare o inviare un messaggio in chat al numero 338.420.13.69 o telefonare al fisso 095 – 715.87.76 o ancora, inviare una email all’indirizzo : dip.politichedigenere.ct@cigilsicilia.it
Il team è composto da: Daniela Catania, psicologa, esperta di differenze di genere e pari opportunità, rischi psicosociali e stress lavoro-correlato, conciliazione tempi di vita e di lavoro, supporto psicologico contro la violenza di genere. Pina Ferraro Fazio, assistente sociale e Consigliera di parità. Esperta nel contrasto e ad ogni forma di violenza contro le donne e nelle problematiche psicosociali relative a discriminazione, mobbing, molestie sessuali. Maria Fatima Malgioglio, avvocata del foro di Catania, esperta in Criminologia , specializzata nelle tematiche dei delitti in famiglia e nella tutela dei diritti dei minori. Enza Pappalardo, responsabile Politiche di genere Fisac regionale, consulente economico-finanziaria e anche psicologa. Angela Battista, responsabile Politiche di genere CGIL Catania.
“In questi giorni drammatici la responsabilità della cura familiare continua a gravare soprattutto sulle donne, e diventa sempre più complessa e difficile da conciliare con la vita professionale. Alle donne è demandato il maggior onere nell’assistenza delle persone anziane e di quelle con particolari fragilità e/o disabilità. Queste, a causa delle limitazioni precauzionali, oggi più che mai dipendono dalle cure parentali, vivono in solitudine e necessitano di supporto. Le donne madri si trovano a dover contenere le crisi dei figli, soprattutto degli adolescenti che vivono con particolare angoscia la reclusione domiciliare, a doverli sostenere nello studio a distanza e in alcuni casi a doversi sostituire in toto ad insegnanti ed educatori – spiegano il segretario generale della Cgil di Catania, Giacomo Rota e la responsabile del Dipartimento di genere della Cgil, Angela Battista, che dello sportello è ideatrice e responsabile – In questa situazione ritagliarsi spazi domestici isolati per lo smart working può essere particolarmente difficile, comportando ansia e stress derivanti dal difficile equilibrio tra lavoro e vita domestica e da un carico di impegno sempre più gravoso. Spesso i tempi di lavoro si dilatano e ci si ritrova costantemente reperibili. L’emergenza in atto, infine, comporta soprattutto un maggior rischio di violenza domestica dovuta, da un lato, all’aumento delle dinamiche violente intrafamiliari e, dall’altro, alla forzata permanenza a casa”.