CATANIA – “E’ vero, probabilmente alla fine di quest’emergenza niente sarà come prima. Ma tutto potrà essere migliore. Dipende soltanto da noi”. L’avvocato Adolfo Landi, presidente facente funzioni dell’IRCAC (Istituto Regionale per il Credito alla Cooperazione) accende una luce di speranza nel buio della crisi generata dal Covid-19, il famigerato coronavirus. Una crisi sanitaria ma anche economica, che rischia di avere conseguenze devastanti sul tessuto produttivo siciliano, già sofferente per ragioni endemiche.
Di quel tessuto, le imprese cooperative sono una parte fondamentale. E l’IRCAC già da settimane sta studiando misure adeguate per sostenerle durante questa prova. “Ci siamo chiesti come intervenire – dice ai microfoni di Hashtag Sicilia il presidente Landi – E, anche grazie alle Centrali cooperative, che hanno avanzato proposte concrete per sostenere la capitalizzazione ed il riavvio delle fasi produttive, abbiamo stilato una serie di interventi al fine di dotare le imprese di cassa al momento della ripartenza. E’ fondamentale che, quando sarà consentito di riprendere le attività, non si trovino a corto di liquidità. Che possano pagare utenze, acquisire scorte, dare lo stipendio ai dipendenti. E’ uno sforzo che l’IRCAC deve fare sotto il profilo finanziario, accompagnato dalla capacità di rispondere tempestivamente alle domande delle cooperative”.
Evitare che al momento di correre la macchina sia senza benzina, insomma. “Stiamo cercando di costruire una linea di credito a sessanta giorni, che intervenga al momento opportuno – prosegue Landi – ad oggi non è possibile fare previsioni, ma è verosimile che nelle prossime settimane ci siano novità sulla ripresa. In quel momento dovremo essere pronti, per consentire alle cooperative di rimettersi a lavorare in modo sereno, evitando che subiscano una pressione economico-finanziaria eccessiva, che si ripercuoterebbe anche a livello psicologico e pregiudicherebbe l’esistenza stessa dell’impresa”.
Tra le altre iniziative in atto, la moratoria dei debiti contratti prima del 31 gennaio 2020, così come stabilito dall’intesa raggiunta il 12 marzo tra l’Assessorato Regionale all’Economia e l’ABI Sicilia, che ha recepito l’accordo nazionale tra l’ABI (Associazione Bancaria Italiana) e l’Associazione delle Imprese (tra cui Agci, Confcooperative e Legacoop). “Questa misura è già operativa – precisa il presidente – nelle scorse settimane abbiamo pubblicato la modulistica e abbiamo già ricevuto parecchie centinaia di richieste. Siamo al lavoro per valutarle e dare una risposta ai richiedenti”.
Una situazione certamente complessa, insomma, che vede l’Istituto Regionale per il Credito alla Cooperazione pienamente in campo. Smentite dunque le voci circolate negli ultimi giorni, su possibili problemi di liquidità dell’Ente e addirittura difficoltà a pagare gli stipendi? “Smentisco categoricamente – dice Landi – Non capisco da dove siano attinte le notizie pubblicate negli ultimi giorni dall’edizione locale di un grande quotidiano nazionale. Si tratta di notizie false, assolutamente lontane dal vero. L’IRCAC gode ottima salute e ha un bilancio d’esercizio in utile, relativamente al fondo di gestione da cui attinge le spese di funzionamento”.
Nessun problema per quanto riguarda il pagamento degli stipendi, dunque. E il resto? “Anche per quanto riguarda il fondo da cui vengono prelevate le somme da destinare ai finanziamenti – precisa il presidente – si tratta di un fondo molto consistente, di parecchie decine di milioni di euro, che noi intendiamo mettere in circolo per sostenere le cooperative. Ecco, quando questa crisi sarà finita e tutti insieme ripartiremo, dovremo riflettere su un tema: troppo spesso noi siciliani disprezziamo ciò che abbiamo di buono, anche quando si tratta di vere e proprie eccellenze. E la stampa dovrebbe evitare di alimentare questa tendenza”.
Ma per il dopo, quel dopo che ancora non si riesce a intravedere ma prima o poi arriverà, il numero uno dell’IRCAC è ottimista: “Sicuramente a noi siciliani non mancano inventiva, entusiasmo e grinta per rialzarci – dice – perciò dobbiamo guardare con speranza al futuro. E’ vero, probabilmente alla fine di quest’emergenza niente sarà come prima. La crisi lascerà un segno profondo, ci sarà un mutamento radicale nei modi di vivere. Ma tutto potrà essere migliore, specialmente per le cooperative che traggono ispirazione dal principio della solidarietà tra i soci. E’ proprio ciò che occorrerà al momento della ripartenza – conclude Landi – Dipende soltanto da noi”.