CATANIA – Si è tanto parlato in questi giorni della Pfizer a proposito del lavoratore deceduto e degli altri contagi da Coronavirus che si sono registrati. Serve, a nostro avviso, un approfondimento che abbiamo deciso di effettuare insieme a Giuseppe La Mendola, segretario provinciale Fialc Cisal Catania
Qual’é l’attuale situazione dei contagi?
“Rispondo a questa domanda con i dati ufficiali in mio possesso, ossia quelli comunicati dall’unico canale attraverso il quale il Sindacato deve e può diffondere e cioè Azienda-RSU. I positivi a oggi sono 4 (dato che comprende il lavoratore deceduto). Per quanto concerne informazioni sui vari contatti primari o secondari con i lavoratori positivi, sono informazioni riservate, che l’Azienda sta prontamente tracciando, in collaborazione con le autorità sanitarie, per poi collocarli in quarantena precauzionale; ricordo anche che la Legge prevede all’art.14 del Decreto Cura Italia la non possibilità di quarantena per i dipendenti del comparto farmaceutico. Ecco la più profonda misura di sicurezza che Pfizer ha messo in campo per i lavoratori, i quali altrimenti sarebbero stati esposti a seri pericoli”.
Qualcuno parla di focolaio ma sia la CISAL che Confindustria smentiscono
“Vede, in caso di malattie infettive, per focolaio si intende l’improvviso aumento di casi di una determinata malattia all’interno di una comunità. Premettendo che il numero di 4 contagi sono un numero importante e che è necessario prenderlo nella massima considerazione, cosa che Pfizer ha fatto fin dal principio, non credo che si possa parlare di focolaio. E le spiego il perché. Abbiamo rilevato un contagiato (che prestava servizio in una stanza di 50 metri quadri circa assieme 15 persone per 8 ore al giorno) presso il più grande reparto di produzione (area segregata penicillinica) che è da molti giorni in ospedale per le cure e a oggi su circa 350 operanti in quest’area non vi è stato nessun nuovo contagiato. Quindi, a mio avviso, a oggi non c’è ‘nessun aumento improvviso di casi’ e non essendoci una trasmissione automatica dai positivi a negativi sempre e comunque, non credo si possa parlare di focolaio. Ma Pfizer tiene alta la guardia”.
Il lavoro può essere regolarmente svolto e che precauzioni utilizzate?
“Pfizer ha applicato tutte le norme previste dalla decretazione d’urgenza del Governo fin dall’inizio della crisi e ne ha messo in campo moltissime altre anche più importanti, che si possono leggere in un documento ufficiale di Confindustria. Tutto ciò è stato confermato e suffragato da tutte le Organizzazioni sindacali. In Pfizer vi sono già standard di pulizia speciali fuori dall’ordinario e posso dire con assoluta serenità che è possibile svolgere il lavoro in sicurezza. Questo non vuol dire che il virus ha trovato le porte sbarrate fuori dallo stabilimento. Perché il concetto chiave deve essere chiaro: il focolaio è fuori dall’Azienda e noi tutti siamo i vettori attraverso il quale il virus si introduce in Azienda. Ma questo è il dramma di tutto il mondo”.
L’azienda è vicina ai lavoratori?
“La vicinanza dell’Azienda è davvero grande. Deve immaginare che l’Azienda da più di 15 giorni di fatto non produce e continua a pagare regolarmente gli stipendi, permette ai lavoratori in turno, una volta completato le proprie attività, di lasciare subito lo stabilimento con la paga piena. Ha prontamente messo sempre in permesso retribuito decine di lavoratori che hanno patologie gravi suscettibili di complicanze qualora contraessero il COVID-19. E peraltro, quando un dipendente sta male e abbisogna di tampone, si prodiga in prima persona ad aiutarlo. Ma Pfizer continua a credere nel territorio, non lasciandolo, perché conscia del fatto che qui ha una fonte importante di professionalità, indispensabili per la produzione di farmaci salva vita, e sono certo che alla fine di questa crisi Pfizer sarà ancora più vitale per la Città di Catania”.