CATANIA – Dopo i primi esami di laurea “a distanza” del dipartimento di Ingegneria elettrica elettronica e informatica, ieri e oggi l’Università di Catania ha festeggiato i primi specializzati “online”. Mirko Barchi, 34 anni, genovese, ma catanese d’adozione, con la dissertazione della tesi dal titolo “Inquadramento diagnostico e terapeutico delle fratture di acetabolo: follow up a medio termine”, nel corso del primo esame post-laurea a distanza, ha completato il percorso della Scuola di specializzazione di Ortopedia e Traumatologia diretta dal prof. Vito Pavone.
Oggi pomeriggio Giusy Sardo, 33 anni, originaria di Nicolosi, con una tesi dal titolo “Le caratteristiche immunologiche selezionano un gruppo di pazienti con pattern radiologico UIP che progredisce verso una malattia autoimmune specifica” ha conseguito il diploma della Scuola di specializzazione in Malattie dall’apparato respiratorio diretta dal prof. Carlo Vancheri.
«È stato un esame diverso, ma tutto ha funzionato perfettamente – racconta Barchi dalla sua abitazione a Catania -. Sicuramente è stato un esame più familiare, più amichevole, ma è anche vero che dopo cinque anni di studi e lavoro qui a Catania ormai conosco tutti i docenti della commissione. È un traguardo molto importante per me raggiunto in un momento delicato per il nostro Paese, particolare per tutti noi, mi auguro che tutto si concluda presto anche per festeggiare il mio nuovo titolo. Adesso aspetto la pubblicazione del concorso e non nascondo che non mi dispiacerebbe rimanere a Catania. Mi sono trovato molto bene in questa città, è stata una bellissima esperienza». Della commissione facevano parte il direttore della Scuola Vito Pavone, e i docenti Giuseppe Sessa, Matteo Cioni, Agostino Palmeri, Sergio Castorina, Antonio Biondi e Gianluca Testa.
La dottoressa Sardo, nella sua abitazione di Mascalucia, ha discusso la tesi “a distanza” con la commissione composta dai docenti Vancheri (presidente), Stefano Palmucci, Ines Paola Monte, Venerando Antonio Rapisarda, Antonio Di Cataldo, Mariangela Sortino e Lucia Spicuzza. Accanto a lei, il piccolo Paolo (un anno tra pochi giorni) e il marito Francesco. «Proprio il 24 marzo di sei anni fa mi sono laureata in Medicina e Chirurgia – ha raccontato -, una strana ma bella coincidenza. Inizialmente mi avevano detto che ci sarebbe stato un esame a porte chiuse e ci sono rimasta male perché non potevo avere proprio nessuno con me. Poi mi hanno comunicato che potevo sostenere l’esame a distanza: un po’ insolito, ma sapere che almeno mio figlio e mio marito possono starmi accanto in questo momento mi rende felice. E’ un momento veramente difficile per l’Italia, mi sento fortunata per questo traguardo e spero che tutto ciò passi in fretta».
Tra ieri e oggi anche 47 studenti di Medicina e Chirurgia hanno discusso la tesi di laurea “a distanza” in collegamento telematico con le diverse commissioni, grazie al coordinamento della prof.ssa Daniela Puzzo, altri 45 la conseguiranno in settimana. Da quando sono intervenute le nuove norme in tema di valore abilitante della laurea in Medicina, l’impegno profuso dall’Università di Catania per fornire strumenti digitali a supporto dei corsi di studio dell’area medica è ulteriormente cresciuto, anche come risposta alle esigenze di ricambio del Servizio Sanitario Nazionale in questa fase di emergenza. Sempre con riferimento al cdl in Medicina e Chirurgia, presieduto dal prof. Agostino Palmeri, è stata completata la pianificazione degli appelli d’esame su MS Teams che prenderanno il via giovedì 26 marzo.