Crias: la Cifa chiede interventi urgenti alla Regione altrimenti si rischia il fallimento di artigiani e piccole imprese

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SICILIA – Momento difficile per i piccoli imprenditori e gli artigiani dell’isola: la Crias ha bloccato le erogazioni dei prestiti. Sono quasi 80mila le imprese artigiane, infatti, che fanno ricorso allo strumento della Crias, che per potere continuare a dare risposte deve avere la possibilità di adottare il collaudato sistema della contabilità economico patrimoniale, oppure di operare con risorse, di almeno 50 milioni di euro, messe a disposizione dalla Regione.

“La nostra terra non può permettersi il lusso di far scappare quei pochi imprenditori che ancora scommettono in questa regione: non possiamo permetterci il lusso di non far aprire nuove aziende nè tantomeno di far demoralizzare chi qui vuole investire creando sviluppo e occupazione. Per questo chiediamo misure urgenti legate alla Crias che ha bloccato istanze di credito per 15 milioni di euro. Una iattura che va bloccata altrimenti quegli imprenditori e quegli artigiani che hanno già sottoscritto compromessi di acquisto o stato di avanzamento dei lavori, in assenza della concessione del credito, rischiano di finire in un incubo”. 

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Lo afferma Gaetano Benincasa, vicesegretario regionale della Cifa allineandosi alle richieste di altre organizzazioni datoriali che chiedono interventi urgenti da parte della Regione: “auspichiamo nel buon senso dell’assessore Turano poiché una situazione del genere è insostenibile ed è per questo che ci batteremo finché una soluzione verrà trovata”, dice Benincasa puntando il dito contro 

l’emanazione da parte dell’assessore regionale dell’Economia del decreto 90 del 2016 e l’approvazione della delibera dell’esecutivo regionale 21 del 2018, che modificano totalmente l’assetto contabile dell’ente.

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