CATANIA – Il nuovo bando per la Vqr 2015-19, la riforma del pre-ruolo e del reclutamento universitario, i criteri per la formazione delle commissioni locali, il piano straordinario per l’assunzione di 1600 ricercatori a tempo determinato annunciato dal Ministro Manfredi, i progetti per innovare il dottorato di ricerca. Sono tanti i ‘cantieri aperti’ nel mondo accademico dei quali ha raccontato gli ultimi risvolti il presidente del Consiglio universitario nazionale, Antonio Vicino, che giovedì pomeriggio ha incontrato la comunità universitaria catanese nell’aula magna del Palazzo centrale, nel corso dell’incontro intitolato “Quale futuro per l’università italiana?”.
“Ringraziamo il presidente Vicino per aver accolto il nostro invito – ha premesso il rettore Francesco Priolo, che ha introdotto l’ospite insieme ai componenti catanesi del Cun Roberto Purrello e Sebastiano Imposa -, questo incontro ci dà l’occasione per comprendere meglio quali sono i compiti del Cun e su quali temi esso è maggiormente impegnato, coerentemente con il suo ruolo di stimolo e controllo. Per noi il Cun, organismo elettivo e rappresentativo di tutti gli atenei e le aree scientifiche, rappresenta un interlocutore importante, insieme con il Ministero e l’Anvur, e talvolta un vero e proprio baluardo rispetto alle scelte che vengono assunte a livello ministeriale o legislativo. Per questo siamo ansiosi di sapere quale futuro attende l’università italiana, in un momento, ormai prolungato, di riduzione di finanziamenti e personale, che si accompagna a una legiferazione complessa e non sempre fruttuosa”.
“Abbiamo esitato un parere molto forte sulla Vqr – ha risposto subito Vicino -, mettendo in luce le tante criticità del nuovo bando per la valutazione dei prodotti della ricerca universitaria e siamo fiduciosi che le modifiche che abbiamo richiesto verranno accolte dal Ministero. Altre forti perplessità abbiamo espresso sul progetto di dar vita a una nuova Agenzia nazionale per la ricerca e sulla legge di bilancio 2020, per quanto attiene al fabbisogno finanziario degli atenei. Stiamo cercando di lavorare in maniera condivisa, veloce e trasparente, con l’obiettivo di dare un seguito ai documenti che produciamo, affinché non restino lettera morta”.
Il presidente del Cun ha anche rassicurato i numerosi docenti presenti, tra cui molti direttori di dipartimento, per quanto riguarda il reclutamento dei nuovi ricercatori a tempo determinato e l’avanzamento di carriera di 1040 ricercatori a tempo indeterminato con abilitazione che dovrebbe essere anticipato al 2021. “Quello che ci auguriamo – ha aggiunto – è che presto si dia spazio a un piano strutturale riguardante il reclutamento universitario, superando la logica dei continui interventi ‘straordinari’”. Sul dottorato di ricerca, attualmente in fase di revisione, Vicino ha messo in guardia contro l’eccessiva burocratizzazione: “Serve piuttosto una cospicua iniezione di risorse”. Ottimistico, invece, il punto di vista sull’avvio alle classi di laurea professionalizzanti, “sperando che il Ministero velocizzi i tempi”. “Per ringiovanire il corpo accademico – ha concluso Vicino – occorre compiere delle scelte, riducendo i vincoli temporali, perché non si può andare in cattedra a 45 anni, e distinguere in maniera chiara reclutamento esterno da avanzamenti di carriera. In questo contesto il Cun proverà a fare la propria parte, convinti che adesso possiamo incidere più che in passato”.