Imprese e internazionalizzazione: la Serbia, crocevia di popoli tra Oriente e Occidente

- Pubblicità -

La Serbia, fino al 1992, faceva parte della Jugoslavia. Dal 2006 è uno Stato sovrano del sud-est dell’Europa, nato dalla diaspora dell’ex Iugoslavia, incastonato tra il bassopiano pannonico e la penisola balcanica. Confina a nord con l’Ungheria, a nord-est con la Romania, a est con la Bulgaria, a Sud con la Repubblica di Macedonia e il Kosovo, a ovest con il Montenegro e la Bosnia-Erzegovina, a nord-ovest con la Croazia.

La Serbia dunque, dopo la proclamazione dell’indipendenza da parte del Montenegro e del Kosovo, è ciò che resta dell’ex Iugoslavia; ha una popolazione di 7.187.000 abitanti; una superficie di 77.570 chilometri quadrati e una densità pari a 90 abitanti per kmq. La capitale è Belgrado, che conta 1.100.000 abitanti: una città che ha 2.300 anni di vita, distrutta e ricostruita 40 volte. Altre città importanti sono Novi Sad (232.000 abitanti), denominata città universitaria e Nis (183.000 abitanti), che è una sorta di crocevia di popoli e una porta tra Oriente e Occidente. La lingua ufficiale è il serbo, ma si parla anche l’ungherese, il rumeno, lo slovacco e l’albanese. La religione più praticata è la Ortodossa (83,5%), ma vengono seguite anche la Cattolica (5%) e la Musulmana (3%). In buona parte del Paese il clima è continentale; gli inverni sono freddi e le estati molto calde, accompagnate da maggio a luglio da precipitazioni abbondanti. È un Paese ricco di corsi d’acqua: il più importante è il Danubio, che si estende per 2.858 chilometri, di cui 580 in Serbia.

- Pubblicità -

 ORDINAMENTO DELLO STATO E SUDDIVISIONE AMMINISTRATIVA

La Serbia è una Repubblica parlamentare di tipo unicamerale. L’Assemblea nazionale è composta da 250 membri che vengono eletti a suffragio diretto con mandato di quattro anni, così come il Presidente della Repubblica, il cui mandato, però, è di cinque anni. Questi nomina il Primo Ministro e cura le relazioni estere. Il Primo Ministro nomina i ministri che vengono sottoposti all’approvazione del Parlamento. Il Presidente del Parlamento viene eletto dai deputati. Il potere esecutivo viene esercitato dal governo.

Il Paese è suddiviso in in 5 regioni, 29 distretti, 23 città, 28 municipalità e 150 comuni. La Serbia nel 2012 ha ottenuto lo status di paese candidato all’ingresso nell’Unione europea.

SITUAZIONE CONOMICA 

Riprendersi dalle conseguenze della guerra e dalle scelte politiche fatte a suo tempo dal governo di Slobodan Milosevic (isolamento, sanzioni economiche internazionali, problemi reputazionali, danneggiamenti di infrastrutture nazionali) non è stato semplice. Ciò perché l’embargo e le sanzioni internazionali avevano inflitto un colpo durissimo all’economia del Paese. Nel 2018 l’economia serba è cresciuta del 4,4%. Secondo la Banca mondiale, si prevede di chiudere il 2019 con un incremento del Prodotto Interno lordo del 3,5%, e del 4% per il 2020. Significativa è la presenza dell’industria alimentare, chimica e le attività orientate all’esportazione, con particolare riferimento la produzione di apparecchi elettronici, prodotti di gomma e plastica, tabacco, nonché la produzione di metalli base, materiali da costruzione, petrolio e prodotti petroliferi. Per quando riguarda il settore primario si coltivano mais, frumento, nocciole, viticoltura, alberi da frutta, in particolare prugne che vengono anche distillate, essiccate o trasformate in conserve. Di primaria importanza è anche la produzione di lamponi, basti pensare che il 95% dei lamponi venduti nel mondo proviene dalla Serbia.

INTERSCAMBIO CON L’ESTERO E CON L’ITALIA

Il Paese importa dall’estero merci e servizi per un valore pari a 21,91 miliardi di euro; esporta merci e servizi all’estero per 16,27 miliardi di euro, e di conseguenza ha una Bilancia commerciale pari a – 5,64 miliardi di €.

Importa veicoli stranieri, petrolio e prodotti petroliferi, macchine e apparecchi elettrici, macchinari industriali, ferro e acciaio.

Esporta nel mondo macchine e apparecchi elettrici, veicoli stradali, ferro ed acciaio, metalli non ferrosi, prodotti in gomma, frutta e ortaggi, abbigliamento e accessori, pneumatici e rame di fonderia.

L’interscambio con l’Italia registra un import totale pari a 2,04 miliardi di euro e un export pari a 1,90 miliardi di euro con un saldo commerciale pari a 0,4 miliardi di euro. Importa dal nostro Paese automotive, filati tessili, tessuti e prodotti tessili, macchine industriali cuoio, prodotti e vestiti di pelle e di pelliccia, prodotti di plastica e beni non classificati. Esporta in Italia automotive, rame, ferro e acciaio, calzature, pneumatici esterni per veicoli. Secondo molti dati, il nostro Paese rappresenta il primo investitore estero con una presenza di oltre 600 aziende e una quota di capitale investito stimato in circa 3 miliardi e un volume di affari di 2,5 miliardi di euro. Tra l’Italia e la Serbia sono stati sottoscritti tanti accordi: il trattato sulla doppia imposizione fiscale; quello per lo sviluppo e la protezione degli investimenti; per la cooperazione e lo sviluppo delle energie rinnovabili e della produzione e del trasferimento dell’energia. Tra i due Paesi sono stati sottoscritti alcuni memorandum di intesa per il rafforzamento del processo di integrazione contro la criminalità organizzata, sulla agricoltura e la protezione dell’ambiente. Accordi sono stati sottoscritti anche in materia giudiziaria, per l’estradizione e sulla reciproca regolamentazione dell’autotrasporto internazionale di viaggiatori e merci.

SISTEMA INFRASTRUTTURALE

La Serbia ha una rete stradale che si estende per 45.200 chilometri, e autostrade per 750 chilometri; la rete ferroviaria si compone di 3.809 chilometri, di cui 1.275 elettrificati; ha gasdotti ed elettrodotti lunghi rispettivamente 1.480 chilometri e 434 chilometri; ha inoltre una rete fluviale di 2.788 chilometri, di cui navigabili 1.680; significativa infine è la struttura dei canali che sfiora i 1.000 chilometri, di cui quasi 700 navigabili. Il Paese è attraversato dai due Corridoi Paneuropei più importanti dell‘Europa Centro-Orientale e meridionale, uno su strada e ferrovia e l’altro fluviale che convergono nei pressi di Belgrado. Nel campo delle infrastrutture ferroviarie, grazie a un partnariato tra le ferrovie dello Stato serbo e le ferrovie dello Stato ungherese, sono stati programmati massicci investimenti del Governo cinese per l’ammodernamento della linea Belgrado- Budapest, con l’obiettivo di ridurre i tempi di percorrenza da otto ore a un’ora e mezza. Relativamente al trasporto fluviale è stato avviato il progetto “Belgrado sull’acqua“, che prevede grossi investimenti per opere infrastrutturali lungo il fiume Sava. In Serbia ci sono tre porti fluviali che sono: Belgrado, Novi Sad, Smederevo e due aeroporti a Belgrado e Nis.

PARCHI INDUSTRIALI E ZONE FRANCHE 

Nel Paese sono state istituite 14 Zone Franche, con l’obiettivo di attrarre investimenti esteri, nelle quali è possibile svolgere attività manifatturiere ICT, agricole e di tipo terziario. Alle aziende che vi si insediano vengono garantite trattamenti fiscali particolari e procedure amministrative semplificate. Al riguardo le agevolazioni più significative sono:

  • esenzione dai dazi doganali;
  • benefici fiscali;
  • procedure doganali semplici;
  • bassi costi per l’utilizzo delle infrastrutture;
  • amministrazione efficiente;
  • esenzione Imposta valore aggiunto (VAT) per alcuni servizi svolti all’interno della Zone Franche, quali ad esempio carico di merci, ricarico, servizi di intermediazione.

Oltre alle anzidette Zone Franche localizzate a Pirot, Subotica, Belgrado, Novi Sad, Apatin, Svilajnac, Smederevo, FAS Kragujevac ecc, sono operanti il parco tecnologico di Vrsac e il parco di Indija, di Stare Padova e quello di Pecinci.

NORME SUGLI INVESTIMENTI ESTERI

L’investitore straniero gode di pari dignità ed ha gli stessi diritti e obblighi di un investitore di nazionalità serba. La normativa vigente sugli investimenti esteri, oltre a prevedere i vantaggi connessi alla posizione geografica strategica, alla possibilità di esportare senza dazi doganali nei Paesi del Sud-Est europeo, offre anche molti incentivi finanziari agli investitori. Come, ad esempio, la modifica dei tassi in base ai quali vengono calcolati i contributi per la pensione obbligatoria e l’assicurazione di invalidità e per l’assicurazione obbligatoria, nonché i sussidi previsti per progetti di investimento nel settore manifatturiero, a condizione che i progetti prevedano investimenti a partire da almeno 100.000.00 euro e la creazione di 10 posti di lavoro a tempo indeterminato, o 200.000.00 euro e 20 posti di lavoro sempre a tempo indeterminato, 300.000.00 euro e 30 posti di lavoro, ecc… Godono dei medesimi sussidi anche progetti di investimento nel settore dei servizi, che possono essere oggetto del commercio internazionale, il cui valore minimo è stabilito in 150.000.00 euro. Relativamente alla norma sulle restrizioni questa prevede che per farmaci e materiale bellico occorre richiedere una preventiva autorizzazione ai Ministeri competenti.

SISTEMA FISCALE

Imposte sui Redditi delle Persone Fisiche

L’imposta sul reddito delle persone fisiche si articola su quattro aliquote che sono:

  1. 10% per redditi annui pari a 6 volte lo stipendio medio annuo in Serbia, vale a dire che il reddito viene tassato se supera l’importo di 3 volte lo stipendio medio annuo;
  2. 15% per la parte del reddito superiore a 6 volte lo stipendio medio annuo;
  3. 15% per i redditi da capitale (per i residenti), 20% per i non residenti;
  4. 20% per entrate da diritti intellettuali, beni immobili, giochi d’azzardo, ecc.

Imposte sui Redditi di Attività di Impresa

Per tali redditi sono previste solo due aliquote: 15% usuali e 20% per dividendi, partecipazione in capitale, interessi, ecc. Per quando riguarda l’imposta sul valore aggiunto (VAT) la standard, vale a dire per la maggior parte dei beni tassabili, è il 20%; mentre su generi alimentari e di prima necessità, quotidiani, servizi, medicinali ecc… è del 10%. E’ prevista inoltre l’esenzione totale della VAT per tutta una serie di servizi di trasporto e logistica, di commercio in fase di stoccaggio doganale, di mobili in entrata nel Paese per subire altri trattamenti e destinati all’estero.

Costo Fattori Produttivi

  • Salario operaio (costo medio netto); da 240 a 400 euro al mese;
  • Stipendio Ingegnere (costo medio netto): da 750 a a 1600 euro al mese;
  • Trattamento Dirigente (costo medio netto): da 1.250 a 5.000 euro al mese.
  • Benzina: 1,2 euro litro;
  • Petrolio: 1,05 euro litro;
  • Gas industriale: 0,3 – 0,4 euro metro cubo;
  • Acqua ad uso industriale: da 0,64 a 1,70 euro metro cubo;
  • Affitti locali uffici e capannoni industriali: rispettivamente da 11,5 a 16 e da 2 a 5 euro metro quadrato.
- Pubblicità -