CATANIA – Ci siamo. Con i fuochi da “sira ‘o tri” che si terranno questa sera in piazza Duomo prenderà ufficialmente il via l’edizione 2020 della Festa di Sant’Agata. A raccontarla in diretta – tra gli altri – la squadra di VideoMediterraneo, con una lunga maratona televisiva trasmessa da stasera al 6 febbraio sui canali 11 e 511. A condurre, ancora una volta, ci saranno loro: Sarah Donzuso e Ruggero Sardo, insieme sullo schermo per descrivere i momenti più intensi della Festa. Ci abbiamo fatto quattro chiacchiere, disturbandoli durante i preparativi della diretta.
Sarah e Ruggero, anche quest’anno su VideoMediterraneo torna la diretta della Festa di Sant’Agata con la vostra conduzione. Cosa significa per voi questo appuntamento e con che spirito lo state affrontando?
C’è sempre tanta emozione ma anche molto orgoglio, perché raccontare la festa di Sant’Agata è un privilegio. Ci sentiamo sicuramente fortunati e onorati. Questa sera poi saliremo sul palco allestito in piazza Duomo, dove si svolgerà il consueto concerto della corale Tovini ma anche la novità con le voci di Giovanni Caccamo e Frate Alessandro. Insomma un’emozione nell’emozione.
La Festa attira decine di migliaia di persone da tutto il mondo, ma resta innanzitutto un simbolo della catanesità. Dal vostro osservatorio privilegiato, c’è un momento che meglio di altri riassume questo abbraccio tra la Santa e la città?
Quando Agata viene portata fuori dal sacello è tra i momenti più emozionanti perché è il primo saluto tra la Santa e i devoti. Un abbraccio di Fede e devozione. Ma poi ogni momento è assai caratteristico, perché ogni tappa viene vissuta con estrema partecipazione. Poter raccontare questi momenti è davvero un privilegio.
Anche chi racconta vive un’esperienza di fede e questo spesso contribuisce ad arricchire il racconto stesso. C’è un momento personale che volete condividere sul vostro rapporto con Agata?
Sarah: Agata è forza, è determinazione, è trasporto ed è protezione. Non è mai stata mamma ma è Madre di tutti noi, e a lei ci rivolgiamo come se stessimo parlando a una mamma, a un’amica, a una confidente. Per me Sant’Agata significa riscatto, come lo è per tutte le donne operate al seno che cercano la sua protezione, per le donne vittime di violenza, per le catanesi e i catanesi e per tutti i devoti sparsi per il mondo.
Ruggero: Sant’Agata è una grande occasione per la nostra città… e noi operatori della comunicazione abbiamo il dovere di immergerci in questo evento con devozione e grande senso di responsabilità. Io personalmente affronto questo impegno pensando alle migliaia di persone che vorrebbero essere fisicamente presenti ma che per tanti motivi diversi sono impossibilitate ad esserci. Ecco, questo è lo stimolo principale a cercare di fare al meglio il mio lavoro, per annullare queste distanze e permettere a chi è lontano di “sentirsi a casa”.
Quest’anno sarete in buona compagnia: abbiamo letto che addirittura una troupe della Cnn sarà in città per raccontare la Festa. Perché Agata continua ad attirare tanta curiosità nel mondo, e noi catanesi siamo capaci di valorizzarla?
Dobbiamo ancora una volta dare il meglio di noi, al di là della presenza della troupe della tv americana. Catania mostra una delle sue parti migliori durante la festa e questo ha una eco internazionale non indifferente: non a caso si sta tentando di inserirla tra i beni patrimonio Unesco. Pensiamo sia normale questo interesse mediatico e noi catanesi dobbiamo sentirci orgogliosi. Certo, dovremmo lamentarci meno accettando anche le regole che le Autorità ci chiedono di osservare, perché anche così la festa può migliorare e crescere.
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