'I progressi della terapia antiinfettiva': convegno a Catania

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CATANIA – “Un’affluenza doppia rispetto a quella attesa, che conferma il grande interesse sulle problematiche infettivologiche, si perché il problema è attuale, importante e che impatta non solo l’opinione pubblica, ma anche sulla classe medica e infermieristica”.

Così il prof. Bruno Cacopardo, direttore dell’unità operativa Malattie Infettive Ospedale Garibaldi Catania e coordinatore scientifico del congresso, commenta lo straordinario risultato della seconda edizione de ‘I progressi della terapia antiinfettiva’. Un’intensa giornata di lavoro che ha visto una presenza massiccia di addetti ai lavori e semplici uditori, ma che soprattutto ha permesso un confronto proficuo tra specialisti di spessore internazionale.

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“Gli spunti – continua Cacopardo – sono stati numerosi.  Ormai, per esempio, siamo in dirittura d’arrivo per sconfiggere l’epatite C e ci proponiamo di raggiungere l’obiettivo anche a livello mondiale. Anche per quanto riguarda l’HIV abbiamo delle prospettive interessanti in tema di eradicazione e poi abbiamo affrontato il problema delle resistenze batteriche, anche perchè oggi possediamo un arsenale che fino alcuni ad anni fa era pura chimera”.

Relazioni, ma soprattutto confronto nel congresso che si è tenuto all’hotel Nettuno di Catania. In questo senso la platea ha apprezzato in modo particolare gli interventi dei relatori internazionali. In tema di polmoniti è intervenuto lo spagnolo Antoni Torres.

“Possiamo dire con certezza che le polmoniti rappresentano un problema sociale, innanzitutto perché è una patologia che riguarda la popolazione soprattutto durante la fase dell’invecchiamento, poi per le conseguenze che queste patologie hanno sulla salute delle persone. In questo senso il nostro compito è di trovare trattamenti che abbiano effetto, ma la cosa fondamentale rimane la gestione del paziente”.

Altro argomento trattato nei lavori, come detto, è l’HIV. Il fatto che l’attenzione mediatica, negli ultimi anni, sia calata è dovuto anche al potenziamento delle cure, come spiega Santiago Moreno, uno dei massimi esperti al mondo. “Oggi – spiega Moreno –  possiamo dire che le persone con HIV hanno le stesse aspettative di vita delle persone senza HIV. Di conseguenza se una persona riceve il giusto trattamento, la qualità della vita sarà pressocchè la stessa di chi non è infetto. Possiamo dire che oggi si parla molto meno di HIV proprio perché la malattia non è più associata alla mortalità come un tempo”.

Rispetto alla prima edizione del congresso, quella 2020 ha come base di partenza l’entrata in scena di nuovi antibiotici. L’arsenale di cui parlava il prof. Cacopardo: termine caro anche a Carlo Tascini, dirigente medico U.O. Malattie infettive A.O.U.P Napoli, in riferimento alla gestione delle infezioni da Gram negativi. “Fortunatamente – spiega Tascini – adesso abbiamo un arsenale di antibiotici, che in passato non avevamo, per trattare queste infezioni che in genere sono infezioni ospedaliere. I gram-negativi, infatti, sono batteri che provengono principalmente dall’intestino e che portano infezione nei malati più fragili che sono ricoverati a lungo”.

Quello delle infezioni e, in particolare, delle polmoniti correlate all’assistenza sanitaria è stato tema trattato da Marco Falcone, dirigente medico dell’azienda ospedaliera di Pisa. “La polmonite – dice Falcone – è una patologia estremamente frequente nei malati anziani ed è particolarmente grave se insorge nei malati ospedalizzati. Peraltro la polmonite è sostenuta spesso da microrganismi resistenti agli antibiotici e quindi l’approccio diagnostico è un po’ diverso rispetto a quello della classica polmonite che insorge in comunità. In Italia, poi, come è noto abbiamo un problema di resistenza agli antibiotici”.

Numerosi, dunque, gli argomenti oggetto di dibattito. Non rimane che darà appuntamento alla prossima edizione. E se nella prima sono stati annunciati i nuovi antibiotici e nella seconda sono appena arrivati, ecco cosa ci si può aspettare per la terza edizione del congresso.

“Nella terza edizione – assicura il prof. Cacopardo – avremo i dati di riduzione dei tassi di incidenza delle infezioni. Ovvero l’effetto di ciò che adesso abbiamo a disposizione per le terapie”.

 

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