CATANIA – “Mi azzardo a dire che non ci vorranno sei anni per inaugurare gli impianti che abbiamo avviato. Cercheremo di contenere il tempo, anche se le procedure sono veramente estenuanti nelle attese”.
È uno dei passaggi della conferenza stampa convocata questa mattina al Palaregione di Catania (ex Palazzo Esa) dal Presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, per fare il punto sulla situazione dei rifiuti nell’isola ed illustrare i passi avanti fatti negli ultimi due anni. Per il passato, infatti, malgrado i poteri speciali conferiti ai Commissari la Regione non è mai uscita dall’emergenza. Anzi, ricorda il Presidente, gli Ato hanno prodotto circa due miliardi di debiti e sono stati usati per fare migliaia di assunzioni.
Tra i risultati più rilevanti del nuovo corso la percentuale della raccolta differenziata, passata dal 16% a più del 40%. “Alle discariche giunge una minore quantità di rifiuti – dice il Presidente – perché grazie alla differenziata arrivano meno plastiche, vetro, metalli, legno, carta. Merito anzitutto dei sindaci e dei cittadini, che hanno saputo cogliere il senso di due ristrettive ordinanze che il mio Governo ha dovuto emettere”. A frenare la media regionale, spiega il Governatore, le grandi città come Palermo e Catania, ferme al 15/16%, a fronte di Comuni minori che raggiungono anche l’80%.
Altro obiettivo è la creazione dei CCR, Centri Comunali di Raccolta: già centoventi Comuni hanno fatto richiesta. “Abbiamo pubblicato il bando – continua Musumeci – abbiamo aspettato che i Comuni potessero inoltrare le istanze, adesso stiamo lavorando alla graduatoria, che contiamo di definire in poche settimane, con risorse impegnate per venticinque milioni di euro”.
Capitolo a parte merita la gestione del settore rifiuti da parte dei privati, considerando che questi si sono dimostrati a volte non proprio impermeabili alle pressioni criminali. Per il Governo regionale bisogna incrementare gli impianti pubblici: “Dobbiamo impedire questo oligopolio – afferma Musumeci – il nostro obbiettivo è arrivare al 60% di trattamento in area pubblica e 40% in area privata, cioè invertire quello che è stato per quasi trent’anni”.
Per realizzare questo ambizioso obbiettivo servono però nuovi impianti. Per questo, prosegue il Presidente, la Regione sta lavorando alla realizzazione di impianti di compostaggio per una spesa di 147 milioni di euro. “Abbiamo nominato un Commissario, l’avvocato Sebastiano Conti Nibali, con i poteri per decidere dove realizzare gli impianti pubblici per il trattamento dei rifiuti. Il Commissario sta trovando disponibilità di collaborazione anche nelle SRR. Contiamo di realizzare queste strutture al più presto, e di farlo con i soldi della Regione”.
Per quanto riguarda Catania, anticipa Musumeci, il Comune ha già adottato la delibera per un impianto nella zona industriale. Molti progetti, insomma, per un settore come quello dei rifiuti che resta sorvegliato speciale in Sicilia.