CATANIA – Ripartire dall’artigianato e dalle piccole e medie imprese, senza se e senza ma. E farlo concretamente, senza troppe chiacchiere, rispolverando strumenti utili come quello del praticantato. E’ il senso dell’iniziativa organizzata oggi all’hotel Nettuno di Catania dalla C.L.A.A.I (Confederazione Libere Associazioni Artigiane Italiane), alla presenza dei vertici nazionali e provinciali dell’associazione. Ospite d’onore il Segretario nazionale Marco Accornero, accompagnato dal Vicepresidente vicario Orazio Platania.
La C.L.A.A.I. – che associa oltre 80mila imprese in tutta Italia, con 85 associazioni locali aderenti – osserva con attenzione l’iter della Legge di Bilancio, approdata in questi giorni in Parlamento: “Registriamo con favore il blocco dell’aumento dell’IVA – dice Accornero ai microfoni di Hashtag Sicilia – e questo è positivo perché l’aumento avrebbe rallentato i consumi. Certo, questo blocco avviene in debito e pare aumentando alcune tasse. E poi mancano dei veri incentivi allo sviluppo, ed una proiezione industriale che tracci un orizzonte ed una prospettiva ampia. Non per nulla noi chiediamo un’inversione di tendenza sulla pressione fiscale e sul costo del lavoro, per favorire le imprese sia in termini di assunzioni che di investimenti”.
Sulla strategia per il rilancio del Mezzogiorno, vexata quaestio per tutti i Governi nazionali e la amministrazioni locali che si sono avvicendati negli ultimi anni, il numero uno di C.L.A.A.I. ha le idee chiare: “Si parla spesso di Sud e di politiche industriali – spiega Accornero – ma alla fine registriamo poche iniziative concrete ed anzi il timore è che il Mezzogiorno non abbia quello slancio che servirebbe a tutto il Paese, in comparti come il turismo, l’agricoltura e la tecnologia. Il Sud e la Sicilia hanno delle eccellenze che dovrebbero essere valorizzate e sviluppate maggiormente”.
E proprio questo rilancio è al centro dell’iniziativa di oggi, nel contesto degli appuntamenti territoriali che si concluderanno il prossimo 28 novembre a Milano: “Vogliamo raccogliere le istanze e le problematiche del territorio, al Sud, al Centro e al Nord – dice ancora il Segretario – per operare una sintesi come Confederazione. Viviamo un periodo di grandi preoccupazioni e cambiamenti, l’economia è investita da una rivoluzione tecnologica che dobbiamo imparare a governare perché impatta su tutte le attività, grandi e piccole. Anche sulle associazioni di categoria, che devono confrontarsi con un mondo in cambiamento”.
A scendere nel dettaglio delle proposte della C.L.A.A.I. a livello territoriale è il Vicepresidente vicario Orazio Platania: “La Sicilia chiede alla politica, in questo momento di grande confusione, di puntare sull’apprendistato – dice il Vicepresidente – La Legge 3 del 1986 è una legge funzionale, e nella nostra isola servirebbe a contenere la dispersione scolastica e il disagio giovanile. Bisogna tornare alle botteghe artigiane, assumere i ragazzi con l’apprendistato, far conoscere loro la fatica e la bellezza del lavoro”.
“Soltanto così daremo nuova linfa all’occupazione – conclude Platania – invertendo la tendenza che ha visto scendere le imprese siciliane, dagli anni Novanta ad oggi, da 90mila a meno di 70mila. La politica deve smetterla di favorire chi non merita ed investire invece sulle imprese che fanno tanto per il nostro territorio”.