Intervista a Giovanni Teneggi: "Dalla cooperazione di comunità una grossa opportunità per la Sicilia"

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CATANIA – Una due giorni per incontrare le realtà siciliane – metropolitane, rurali e montane – interessate ad investire le proprie energie nella cooperazione di comunità. È il senso degli incontri promossi da Confcooperative Sicilia con Giovanni Teneggi, esperto di cooperazione di comunità, che la settimana scorsa ha visitato diversi Comuni da un capo all’altro dell’isola per raccontare le possibilità offerte da questo strumento, con particolare riferimento alle periferie urbane, e per verificare i percorsi già avviati nelle realtà siciliane.

“Durante questi incontri abbiamo avuto conferma che il cuore di queste iniziative stia nell’intenzione, nella capacità, nella tenacia cooperativa – spiega ai microfoni di Hashtag Sicilia Teneggi, da diversi anni impegnato nella divulgazione della cooperazione di comunità in giro per l’Italia – e nell’utilizzo di processi di cooperazione volti alla condivisione degli obbiettivi prima che di altri elementi. Obbiettivi di destino, legati all’intenzione di restare sui territori e restarci bene, richiamando persone che vogliano tornare, nella consapevolezza che ciò sia possibile solo mettendo insieme i destini e cooperando”.

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Prima tappa Danisinni, rione nel cuore di Palermo. “A Danisinni abbiamo visto l’immagine unica di un villaggio chiuso dentro la città, con bisogni, preoccupazioni e paure – racconta Teneggi – Ma anche con risorse, energie, volontà di fare. Qui si compie ogni giorno un lavoro straordinario per tenere viva la speranza, grazie ad alcuni gruppi territoriali tra cui la parrocchia di fra Mauro e dei suoi volontari. Abbiamo incontrato anche altre realtà geograficamente vicine. Tutti esempi di una determinazione che diventa idea, e poi cultura, economia, legittimazione politica, rendendo larga quell’unica via stretta dalla quale si entra e dalla quale si può uscire”.

Seconda tappa a San Marco d’Alunzio, Arcara e Longi, sui Nebrodi. “È una terra ricchissima di risorse, con diverse esperienze cooperative già presenti – racconta ancora Teneggi – Qui abbiamo incontrato realtà con cui abbiamo ragionato di un’ulteriore valorizzazione della terra dei Nebrodi attraverso il loro progetto”. E poi la provincia di Enna, con Cerami, borgo apparentemente isolato ma ricco di intelligenze, storia, memoria. “Abbiamo incontrato alcuni gruppi che si sono fatti promotori della valorizzazione del paese – dice Teneggi – Quindi abbiamo proposto un concorso d’idee su come i cittadini vedono il futuro e le prospettive di sviluppo del territorio di Cerami. Ad Enna, poi, abbiamo incontrato la Diocesi che sta manifestando la volontà di impegnarsi concretamente per il rilancio dei territori”.

Ultima tappa a Catania. “Qui ci siamo confrontati con la situazione di un quartiere storico molto complesso, dove stiamo assistendo ad un percorso di transizione di una associazione locale verso la gestione di attività economica e forse con la trasformazione in cooperativa – spiega Teneggi – Si tratta di un passo molto importante, con un immobile che diventa un pezzo di città, con una caffetteria, uno spazio di housing sociale e attività di coinvolgimento esterno del quartiere, percorso che Confcooperative si appresta ad accompagnare. Anche qui è importante il passaggio di ripristino della socialità e della speranza, attraverso l’emancipazione delle persone dalla loro condizione di bisogno, resa possibile dall’attività economica”.

Ultimo ma non per importanza l’incontro con un gruppo promotore di una comunità sull’Etna. “Qui c’è un’associazione territoriale molto importante, Trucioli, che ha fatto un percorso simile – spiega Teneggi – grazie alla loro energia e ad altre attività formative fatte presso Confcooperative, in alcuni mesi di attività si è trovata una casa, la si è adibita a museo, a luogo per le attività economiche del territorio, per ospitare turisti e scolaresche in attività di incoming educativo”. 

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