Misterbianco, Di Guardo scrive a Mattarella e annuncia sciopero della fame contro lo scioglimento

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MISTERBIANCO – Una protesta eclatante contro la decisione del Consiglio dei Ministri che lo scorso 26 settembre ha decretato lo scioglimento del Consiglio comunale di Misterbianco per “accertati condizionamenti da parte delle locali organizzazioni criminali”.

Nino Di Guardo non ci sta e nel corso di un affollato comizio, ieri sera in piazza Mazzini, annuncia lo sciopero della fame dinnanzi al Municipio. Una decisione comunicata al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in una missiva nella quale Di Guardo – cinque volte alla guida del Comune etneo – chiede di non firmare il decreto di scioglimento frutto a suo dire di un errore di valutazione da parte del Prefetto di Catania Claudio Sammartino. Prefetto del quale Di Guardo non esita a chiedere le dimissioni.

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“Chiedo a Lei, nella veste di supremo garante della Legalità costituzionale, di non firmare il decreto – cita Di Guardo dalla lettera inviata al Capo dello Stato – Misterbianco è un esempio di buongoverno, uno dei Comuni più virtuosi dell’intera Sicilia. Ci troviamo in presenza di un crimine di Stato, contro il quale darò vita ad di eclatante protesta, iniziando da domani lo sciopero della fame davanti al mio Comune”.

“Io non sciopero per me stesso – precisa Di Guardo – sciopero per rappresentare la protesta di una comunità, perché tutti debbono sapere che i cittadini di Misterbianco non ci stanno ad essere chiamati mafiosi. Farò lo sciopero della fame per il tempo che le mie energie mi consentiranno. Voglio continuare a servire Misterbianco, non voglio morire così, ma darò un esempio di impegno, di serietà di sacrificio fino a quando potrò, perché tutti devono sapere che a Misterbianco e è stato commesso un crimine”. Di Guardo ha poi annunciato che presenterà ricorso al Tar del Lazio contro la decisione del Consiglio dei Ministri. 

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