Assotir su Decreto Clima: «Eliminare il recupero delle accise significa uccidere le PMI dell’autotrasporto in Italia»

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CATANIA – Una lettera aperta per chiedere un immediato intervento e l’invito a una seria riflessione da parte del Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, su quanto il nuovo Governo sta portando avanti.

A redigere questa lettera è il vice presidente nazionale di ASSOTIR (Associazione Italiana Imprese di Trasporto), prof. Pino Bulla, che ha deciso di scrivere al Prefetto di Catania, dott. Claudio Sammartino perché quanto sta accadendo rischia non solo di mettere in ginocchio l’intera categoria, ma condanna alla chiusura migliaia e migliaia di piccole e medie imprese.

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«Eliminare il recupero delle accise alle aziende dell’autotrasporto tramite il Decreto Clima proposto dall’attuale Governo per rimpinguare le casse dello Stato, significa mettere in ginocchio una categoria avviando una disfatta sociale senza precedenti. La riduzione di sconto del 10% prevista per le imprese che usano veicoli sopra le 7.5 tonnellate (con motori Euro 3 o superiori) verrà applicata già dal 2020 e poi aumentata progressivamente fino alla sua completa cancellazione nel 2040. Il risultato sarà un’implosione».

«Non dimentichiamo – continua Pino Bulla – che l’Italia è il secondo stato in Europa per il prezzo del gasolio, secondo un calcolo del prezzo medio nella penisola. Le isole, Sardegna e Sicilia in primis, pagano uno scotto assai più alto per l’acquisto del gasolio. Per non parlare degli oneri sull’inquinamento che, in Italia, sono più alti di quasi il 20% rispetto a Francia, Spagna e Germania. Se l’Italia intende, come è giusto, tutelare il clima – conclude Pino Bulla – deve farlo attraverso un progetto oculato e di ampio raggio che non metta in ginocchio il suo stesso tessuto economico e i suoi lavoratori».

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