Venerdì 27 settembre alle 19,30, nello spazio del “Cortile dell’Accoglienza” del Cinap (via Antonino di Sangiuliano, 257 – Catania), il Centro per l’integrazione attiva e partecipata dell’Università di Catania, Pietro Bartolo presenterà il proprio libro dal titolo “Le stelle di Lampedusa – La storia di Anila e di altri bambini che cercano il loro futuro fra noi“.
L’incontro – a ingresso libero previa prenotazione on line tramite il sito del Cinap – è promosso nell’ambito del ciclo “Conversazioni in cortile”, e vedrà gli interventi del prof. Carlo Colloca e dello scrittore Sergio Mangiameli, che dialogheranno con l’autore, e dell’attore Aldo Leontini che leggerà alcuni passi tratti dal libro. Al termine dell’incontro, il ‘Cortile dell’Accoglienza’ rimarrà inoltre aperto a tutti i visitatori che parteciperanno alla Notte europea dei ricercatori – Sharper, per poter ammirare il murale di Salvo Ligama intitolato “Voronoi Extravaganza – Oltre il muro”.
La storia racconta dell’incontro tra il medico di Lampedusa, Bartolo, e Anila, una bambina appena sbarcata sull’isola. Che cosa ci faceva una creatura così piccola, da sola, in una nave piena di naufraghi disperati? Allo stupore di quel primo istante seguì una certezza: l’arrivo a Lampedusa per Anila non era la fine di un lungo viaggio ma solo una tappa intermedia, un nuovo punto di partenza verso il suo vero obiettivo, trovare la mamma «da qualche parte in Europa» e salvarla. Da tutto. Dalla prostituzione, dal vudù africano che la teneva in scacco, dalla non meno malefica burocrazia occidentale, ma soprattutto dai suoi stessi sensi di colpa.
Bartolo accetta perciò di accompagnare Anila lungo questo suo nuovo percorso. E, attraverso i suoi occhi neri e profondissimi, si proietta dentro l’interminabile incubo dei tanti migranti bambini che negli anni sono arrivati – da soli – sulle coste italiane: la miseria di Agades, la traversata del deserto, gli orrori delle carceri libiche, il terrore del naufragio nelle acque gelide di un Mediterraneo invernale e ostile.
A metà strada esatta tra un romanzo di formazione e un documentario, il libro ci permette di toccare con mano, di scoprire in prima persona che cosa c’è davvero dall’altra parte dell’«allarme immigrazione». Perché, alla fine, secondo Bartolo, l’unico pericolo che corre davvero la nostra civiltà davanti al tumultuoso flusso migratorio di quest’epoca è quello dell’incomprensione e della stupidità.