SICILIA – Ammonta a circa 1 miliardo di euro il maggior disavanzo che la Regione siciliana deve gestire anche se la cifra è ancora al vaglio della Corte dei conti, che sta esaminando il rendiconto dell’anno scorso e su cui si dovrebbe esprimere entro la metà di ottobre. Stando a questi numeri, il governo potrebbe valutare il blocco della spesa da qui alla fine dell’anno.
In cassa la Regione in questo momento ha solo le risorse per coprire le obbligazioni dei capitoli di bilancio finanziati con l’ultima manovra, ma non ha fondi per nuove norme di spesa: tant’è che con una lettera il governatore Nello Musumeci ha chiesto al presidente dell’Assemblea siciliana, Gianfranco Miccichè, di «congelare» i finanziamenti previsti nel ‘collegato’, da mesi al vaglio delle commissioni parlamentari, per i quali occorrevano 40 milioni.
Il disavanzo, sulla base del decreto legislativo 118, va ripianato nell’esercizio corrente o nel triennio. Al momento, il disavanzo definitivo accertato della Regione siciliana è pari a 7,3 miliardi di euro, un miliardo in più rispetto a quello dell’anno scorso. Dei 7,3 mld, 6,286 miliardi sono già stati spalmati in gran parte nei bilanci dei prossimi trent’anni. Rimane un miliardo di euro, il governo Musumeci aspetta la pronuncia della Corte dei conti sulla parifica dell’ultimo rendiconto per stabilire come gestire questo ‘buco’.