Imprese e internazionalizzazione: India, il paese-continente che va più forte della Cina

- Pubblicità -

La Repubblica dell’india è un Paese-continente con una superficie di 3.287.000 Kmq (la settima del mondo) e una densità pari a 403 abitanti per Kmq. Ha una popolazione di 1.335.250.000 abitanti. È una penisola che confina da nord-ovest a nord-est con Pakistan, Cina, Nepal, Bhutan, Bangladesh e Myanmar, ed è bagnata a sud dall’Oceano Indiano, a ovest dal Mar Arabico e ad Est dal Golfo del Bengala.

Complessivamente, la linea costiera è lunga 7.000 chilometri. È attraversata da grandi fiumi che nascono nella catena himalayana e si gettano nel Golfo del Bengala. Il clima indiano è fortemente influenzato dall’Himalaya e dal deserto di Thar, che genera i monsoni. Nella diversità dei climi, prevale sempre una temperatura più calda rispetto ai Paesi situati alle stesse latitudini, grazie alla catena montuosa che frena i venti freddi dell’Asia centrale.

- Pubblicità -

Le etnie principali sono due: la ariana (alta statura e pelle chiara) e la dravidico (bassa statura e pelle scura). In India c’è però un’ulteriore suddivisione della popolazione, quella in caste. Alle caste si appartiene per nascita, per le attività esercitate o per la professione. La lingua ufficiale e l’hindi insieme all’inglese; le religioni più importanti sono nell’ordine l’Induismo, il Buddismo, l’Islamismo, il Jaimismo, il Parsismo, il Cristianesimo. La moneta è la rupia indiana; il tasso di cambio è 1 euro = 79,936 rupie. La capitale è New Delhi che conta 21.750.000 abitanti.

Organizzazione politica e suddivisione amministrativa

L’India può vantare la Costituzione più lunga ed esauriente tra tutte le Nazioni indipendenti del mondo, entrata in vigore nel 1950. La Repubblica dell’india è una federazione di 29 stati e 7 territori, ognuno suddiviso in distretti. Il Presidente viene eletto dal Parlamento federale e rimane in carica 5 anni. Ha compiti di mera rappresentanza e nomina il Primo Ministro che detiene il Potere esecutivo. Il Parlamento è bicamerale composto da una Camera alta (Consiglio degli stati) e una Camera bassa (Casa del popolo). A capo dei 29 distretti siede un Governatore.

Situazione economica

L’economia indiana è una delle più importanti al mondo (la sesta per prodotto interno lordo nominale), cresce a una velocità superiore a quella della Cina. Durante i 5 anni del primo governo Modi l’economia è cresciuta in media del 7,5% l’anno. Il sistema economico è costituito da una agricoltura prevalentemente di sussistenza, dal settore industriale molto avanzato, dai servizi e dal terziario avanzato.

L’agricoltura è soprattutto di tipo cerealicola, ma si coltiva anche caucciù, thé, canna da zucchero, juta. Vengono allevati anche capi bovini, destinati però solo alla produzione del latte. Il Paese è ricco di risorse naturali e minerali carbone, bauxite, manganese e ferro, oro, pirite, zinco, uranio, petrolio. I settori industriali più importanti sono l’elettrica e la tessile che è una delle maggiori al momento grazie alla utilizzazione del cotone, della juta e della canapa. Altre industrie sono quelle della carta, della gomma, degli oli commestibili, degli oli essenziali, del cuoio e dello zucchero.

Il Pil pro-capite è di poco più di 2.000 dollari americani. L’agricoltura contribuisce alla formazione del Pil per il 17% e impiega il 50% dell’intera forza lavoro; l’industria per il 29%; i servizi per il 54%. La disoccupazione è pari al 3,46%.

Interscambio con l’estero e con l’Italia

L’India importa dall’estero beni e servizi per un valore di 400,45 miliardi di euro ed esporta per 267,46 miliardi di euro, pertanto il saldo della Bilancia commerciale è pari a -142,99 miliardi di euro. I suoi partner commerciali più importanti sono nell’ordine: Stati Uniti d’America, Emirati Arabi Uniti, Hong Kong, Cina, Singapore. Dall’Italia importa (per un valore di 4,15 miliardi di euro) macchinari e apparecchi meccanici, reattori, caldaie, prodotti chimici, prodotti in metallo, prodotti in plastica e gomma, strumenti ottici, medici e per la cinematografia.

Esporta nel nostro Paese (per 5,03 miliardi di euro): ferro, acciaio, plastica e prodotti derivati, prodotti per l’industria automobilistica, prodotti tessili, componentistica per la meccanica, prodotti chimici, caffè, thé, spezie, quindi il saldo dell’interscambio con l’Italia è pari a 0,88 miliardi di euro.

Tra Italia e India sono stati sottoscritti tanti accordi, tra i quali ricordo quelli sull’agroalimentare, sulle questioni fitosanitario e doganali, nonché la convenzione per promuovere la collaborazione per contrastare l’evasione fiscale e il memorandum sottoscritto tra l’ICE e l’omologo indiano Invest, finalizzato ad attrarre gli investimenti esteri.

Sistema Infrastrutturale

Il sistema infrastrutturale evidenzia ancora parecchi problemi, basti pensare che quasi il 40% delle strade non è ancora asfaltato e i tempi di percorrenza delle merci non sono celeri. Al riguardo c’è da dire che negli ultimi anni è stato approvato un grande piano di potenziamento e ammodernamento del sistema infrastrutturale. La rete ferroviaria è tra le più estese al mondo e conta 66.030 chilometri, di cui 23.500 elettrificate; gli oleodotti e i gasdotti si estendono per 37.000 chilometri. Le strade contano 5.330.000 chilometri, di cui asfaltate 3.200.000, le autostrade si estendono per 109.000 chilometri.

I porti principali sono quelli di Kolkata, Mumbai, Chennai, Kochi, Marmagao, Pâradip, Mangalare, Kandla, Tuticorin, Haldia. Gli aeroporti più importanti sono quelli di Kolkata, Mumbai, Delhi, Chennai, Thiruvananthapuram.

Parchi industriali e Zone Franche

Le zone speciali economiche (SEZ) sono i parchi industriali dove non ci sono dazi doganali e vigono costi di produzione più bassi per le lavorazioni destinate prevalentemente all’esportazione. Chi importa in queste zone gode di procedure burocratiche più blande, di minori oneri amministrativi e dell’esenzione di alcune politiche restrittive, comprese le leggi in materia di lavoro. Nel Paese ci sono quasi 600 zone franche.

Le aziende presenti nelle zone franche beneficiano di facilitazioni fiscali particolari e di un deprezzamento completo per il primo anno che favorisce i settori ad alta intensità di capitali. La National Investment and Manufacturing Zonas (NIMZ) sono considerate un fattore importantissimo della politica manifatturiera indiana e sono state istituite nel 2011 con l’obiettivo di promuovere anche politiche ambientali e di creare distretti industriali di almeno 5.000 ettari.

Norme sugli investimenti Esteri e sistema Fiscale

L’India ha una politica liberale e trasparente tra le più avanzate del mondo; consente investimenti fino al 100% mediante procedura automatica, vale a dire senza richiedere prima l’autorizzazione. Inoltre con il Progetto “Make in India” sono state programmate altre liberalizzazioni in settori strategici quali la difesa e ferroviario verso i quali si possono effettuare investimenti fino al 49% (prima la soglia era il 26%) e addirittura del 100% nel settore dell’alta tecnologia per la difesa e le infrastrutture ferroviarie. Sono consentiti investimenti diretti fino al 100% anche nel settore farmaceutico e dei dispositivi medici; permane il limite del 49% nel settore assicurativo.

Grazie al Progetto “Make in India“ – già accennato – ė prevista l’estensione a 3 anni della validità delle licenze industriali, necessarie per operare in India e il riconoscimento legale delle auto-certificazioni per i business non rischiosi. Da qualche anno sono entrate in vigore altre agevolazioni che riguardano sia l’aliquota di tassazione del reddito di impresa che viene ridotta dal 30% al 25% sia la Minimum Alternative Tax che non sarà più applicata nei confronti della cessione dei titoli da investitori istituzionali. È altresì entrata in vigore la riduzione dal 25% al 10% dell’aliquota della ritenuta domestica applicabile sulle royalty e sui compensi per servizi di assistenza tecnica erogati a soggetti non residenti da entità indiane (cosa questa molto importante per gli investitori italiani, considerato che l’aliquota prevista dalla convenzione contro la doppia imposizione Italia-India è pari al 20%). Infine altre agevolazioni riguardano gli investimenti effettuati nelle aree svantaggiate.

Imposte sui redditi delle persone fisiche

Redditi inferiori a 250.000 rupie: 0%

Redditi da 250.001 a 500.000 rupie: 10%

Redditi da 500.001 a 1.000.000 rupie: 20%

Redditi oltre a 1.000.001: 30%

Imposte sui redditi delle persone giuridiche

Imposta redditi sulle persone giuridiche indiane fino a 500.000 rupie: 0%

Imposta redditi sulle persone giuridiche indiane da 500.001 a 1.000.000 rupie: 20%

Imposta redditi sulle persone giuridiche indiane oltre 1.000.001 rupie: 30%

Imposta sui redditi delle persone giuridiche non residenti (filiali): 40%

Imposta Royalty income: 50%

Costo manodopera 

Operaio: 120 – 150 euro mese

Impiegato: 450 – 500 euro mese

Dirigente: 3.200 – 3.500 euro mese Elettricità Uso industriale

Altri fattori produttivi 

Alta e media tensione: 0,08 dollari statunitensi kw/h Carburanti

Benzina: da 0,9 a 0,95 euro litro

Nafta: da 0,8 a 0,9 euro litro

Combustibile Industriale: da 0,18 a 0,76 euro litro

- Pubblicità -