ROMA – “Oggi si è svolta una nuova riunione del Cipe, il Comitato interministeriale per la programmazione economica, a distanza di pochi giorni dall’ultima. Nel corso di questi due incontri siamo riusciti a sbloccare diverse opere fondamentali per lo sviluppo del Paese, liberando 28 miliardi di euro per nuovi investimenti infrastrutturali e soprattutto per la manutenzione delle nostre strade e ferrovie, con grande attenzione al Sud […] Un’altra infrastruttura strategica, attesa da molti anni, è il collegamento viario tra Ragusa e Catania: anche in questo caso, grazie all’impegno del Mit e di Anas, abbiamo fatto un grande passo in avanti che ci porterà alla prossima riunione del Cipe, di inizio settembre, alla definizione del cronoprogramma e degli aspetti finanziari per far partire i cantieri”.
E’ questo uno stralcio del post scritto da Giuseppe Conte sulla sua pagina Facebook al termine della riunione del CIPE, il Comitato interministeriale per la programmazione economica, tenutosi oggi nella capitale allo scopo di pianificare importanti opere per lo sviluppo del paese. E del Sud che spesso riceve promesse e pochi fatti.
Ma il premier Conte, e di contro anche il ministro della infrastrutture Toninelli, garantiscono che questa sarà la volta buona, aggiornando l’appuntamento al 5 settembre, ossia alla prossima riunione proprio del CIPE.
Alla riunione ha partecipato anche il governatore della Sicilia Nello Musumeci accompagnato dall’assessore alle infrastrutture Marco Falcone e dal sindaco di Ragusa Peppe Cassì: «il ministro delle Infrastrutture – ha detto il presidente Musumeci al termine della riunione – ha dichiarato chiuso il modello concessionario precedente e la volontà di realizzare l’opera con solo denaro pubblico. Ho ringraziato il premier – evidenzia Musumeci – per aver mantenuto l’impegno con la Sicilia e riconfermato la volontà della Regione di sostenere l’opera con i 217 milioni già programmati e con la disponibilità ad aumentare lo stanziamento, se serve. La presa d’atto odierna è un passaggio utile a superare lo schema del Progetto di finanza, giudicato non sostenibile del ministero dell’Economia. Ma adesso serve ancora uno sforzo: un accordo davvero definitivo con la società proprietaria del progetto, la cui cessione è subordinata a un arbitrato del quale non si conoscono i tempi e la formalizzazione della società di scopo tra Anas e Cas per la realizzazione del progetto e del cantiere».