Morto Andrea Camilleri: grande scrittore, autore e personaggio di rilievo. Montalbano rimane orfano

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ROMA – Montalbano ha perso il suo papà. Andrea Camilleri è morto all’ospedale Santo Spirito di Roma, dove era ricoverato da quasi un mese dopo una crisi respiratoria. Lo ha comunicato la Asl Roma 1. Camillieri si è spento alle 8.20 di questa mattina, 17 luglio. Le sue condizioni si erano aggravate nelle ultime ore.

Il papà del Commissario Montalbano un mese fa era stato colpito da un arresto cardiocircolatorio. Trasportato d’urgenza all’ospedale Santo Spirito di Roma, le sue condizioni erano apparse critiche sin dal primo momento.

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LA CARRIERA – Camilleri era nato a Porto Empedocle, in provincia di Agrigento, il 6 settembre 1925. Trasferitosi a Roma,  studiò regia all’Accademia di Arte drammatica “Silvio d’Amico”. Lavorò come sceneggiatore, regista e drammaturgo per la RAI, dove entrò per concorso nel 1957. Sue le produzioni degli sceneggiati del Tenente Sheridan e le inchieste del commissario Maigret con protagonista Gino Cervi. Insegnò al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma dal 1958 al 1965 e dal 1968 al 1970 e fu titolare della cattedra di regia alla “Silvio D’Amico” dal 1977 al 1997.

Dopo alcune pubblicazioni poco fortunate negli anni Ottanta, raggiunge il successo nel 1994 con “La forma dell’acqua”, edito da Sellerio, primo romanzo dedicato al Commissario di Polizia Salvo Montalbano. Con la stessa casa editrice darà vita ad un sodalizio che porterà alla pubblicazione di oltre venti romanzi tradotti in centoventi lingue, divenuti tutti dei best-sellers, ambientati nell’immaginaria cittadina siciliana di Vigata e caratterizzati da un linguaggio frammisto tra dialetto e italiano. L’ultimo libro della serie, “Riccardino”, era stato preparato per tempo da Camilleri per assicurare una fine al suo personaggio in caso di scomparsa dell’autore.

Dai romanzi, a partire dal 1999, è tratta l’omonima serie televisiva con protagonista Luca Zingaretti, campione d’ascolti e trasmessa in oltre venti Paesi nel mondo. Alla serie dedicata al Commissario, Camilleri aveva affiancato un’intensa attività letteraria, tra romanzi e racconti, spesso a sfondo storico, memorie, saggi e curatele. Tra le ultime opere “Ora dimmi di te”, una lettera alla nipotina Matilde nella quale l’autore ripercorre la propria vita “presentandosi” alla bambina.

Dopo alcune esperienze giovanili, nel 2018 Camilleri era tornato sul palco con il monologo “Conversazione su Tiresia”, al Teatro Greco di Siracusa, ispirato alla figura dell’indovino cieco della mitologia greca, trasmesso anche in televisione. Una riflessione sulla cecità sopraggiunta negli ultimi anni, che non gli aveva impedito di continuare a scrivere – dettando – i libri dell’amato Commissario e a seguire la situazione politica del Paese, intervenendo non di rado nel dibattito. 

Prima del malore, lo scrittore stava preparando lo spettacolo “Autodifesa di Caino”, monologo che sarebbe andato in scena il 15 luglio alle Antiche Terme di Caracalla. Lascia una moglie, tre figlie, diversi nipoti e una schiera di lettori in Italia e all’estero, che aveva saputo appassionare grazie ad una penna brillante,  raffinata ed ironica. 

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