LAMPEDUSA – Sembra dipanarsi la vicenda dei naufraghi salvati dalla ong Mediterannea e caricati sul veliero Alex. I primi 13 migranti considerati “vulnerabili” stanno salendo a bordo di una motovedetta della Guardia di Finanza per il trasbordo. Intanto il Viminale conferma l’accordo con Malta che ha dato la disponibilità ad accogliere i migranti salvati. E la Difesa, intanto, spiega di avere navi pronte a essere utilizzate per il trasbordo dei migranti a Malta. “Nell’ambito della massima collaborazione istituzionale – spiegano fonti della Difesa all’Ansa – abbiamo informato il Viminale che la Marina Militare è a disposizione per il trasbordo dei migranti a Malta. Come sempre detto la Difesa è uno strumento al servizio del Paese e delle altre Istituzioni. Il governo è al lavoro per individuare una soluzione quanto prima e da parte nostra c’è il massimo sostegno. Le leggi dello Stato italiano si rispettano”.
Dopo visita a bordo dei medici, è in corso l’evacuazione a bordo della motovedetta CP300 della Guardia Costiera delle prime 18 persone salvate dalla Alex. Lo fa sapere Mediterrana saving humans. Sono i soggetti più vulnerabili (bambini, donne) e delle loro intere famiglie. “Una buona notizia. Finalmente”, commenta la ong. “Adesso – chiede Mediterranea – devono sbarcare presto gli altri 36 naufraghi rimasti. Accordo tra governi italiano e maltese è confermato da entrambe le parti: aspettiamo che Autorità organizzino il trasferimento a Malta su assetti militari, visto che non può avvenire a bordo della Alex”.
Accordo totale tra Italia e Malta. La Valletta è disponibile ad accogliere gli immigrati a bordo della Alex e Roma ne riceverà altrettanti da Malta per lasciare invariata la pressione dell’accoglienza sull’isola. Lo fanno sapere fonti del Viminale. Per quanto riguarda la Alan Kurdi (“nave tedesca di ong tedesca”) il Viminale sta predisponendo il divieto di ingresso in acque territoriali italiane. La nave, indicano al ministero, “potrà fare rotta verso la Tunisia o verso la Germania. Anche in questo caso, la posizione del governo italiano è perfettamente coincidente con quella di Malta. Due Paesi che stanno subendo, ormai da anni, l’indifferenza e l’incapacità dell’Unione europea”.
La Alan Kurdi ha salvato 65 migranti al largo della Libia. E Berlino chiede un porto sicuro.
Alle 4 di questa mattina la barca Alex era arrivata a 12 miglia da Lampedusa ma la ong aveva spiegato che un decreto del ministero dell’Interno vietava l’attracco sull’isola. “E’ giusto che queste persone vadano a Malta”, ha affermato il vicepremier e ministro per lo Sviluppo economico, Luigi Di Maio, a proposito del caso Mediterranea. “E’ un grande show di speculazione politica: c’è chi se ne avvantaggia dicendo no alle entrate e c’è chi se ne avvantaggia dicendo vogliamo entrare”, aggiunge Di Maio a margine del Villaggio Coldiretti a Milano, secondo il quale “i parlamentari del Pd si stanno già mettendo il costume per salire su quest’altra nave”. “Incoscienti – dice Di Maio – questi delle Ong che utilizzano una barca a vela per andare in Libia, prendere delle persone e venire in Italia”. “Io credo che la questione della Mediterranea sia l’ennesima dimostrazione che ormai le Ong hanno trovato il loro palcoscenico”, aggiunge Di Maio a margine del Villaggio Coldiretti a Milano.
IL SALVATAGGIO DELLA SEA EYE – La nave ‘Alan Kurdi’ della ong tedesca Sea-Eye ha soccorso e salvato stamani 65 migranti al largo della Libia. Ora attende una risposta da Malta, Roma e Tripoli per la presa in carico dei migranti. A bordo del gommone soccorso c’è una giornalista. “Al momento il governo federale non ha ricevuto alcuna richiesta di accoglienza delle persone” sbarcate a Lampedusa alcuni giorni fa dalla nave dell’ong tedesca Sea Watch: lo ha detto la portavoce del governo tedesco Martina Fiez, in conferenza stampa a Berlino oggi. All’indomani dello sbarco, la Germania aveva infatti annunciato la propria disponibilità di accogliere un terzo dei 40 migranti sbarcati dopo il contestato ingresso in porto della nave. Allo stato attuale però secondo Berlino non sono giunte richieste formali. (ANSA)