LAMPEDUSA – Sta facendo rotta verso l’isola di Lampedusa il veliero Alex dell’Ong Mediterranea, con a bordo cinquantaquattro migranti tratti in salvo in acque Sar libiche. L’imbarcazione non è stata autorizzata dalla centrale operativa di Roma della Guardia Costiera, che coordina l’attività di soccorso in mare, all’ingresso nelle acque territoriali italiane.
“La situazione a bordo è insostenibile – fanno sapere dalla nave – Sono solo le 10 ma il sole è a picco, stiamo cercando di fare ombra ai naufraghi. Sono soprattutto le donne a stare male nonostante le cure della dottoressa. Fare circa 100 miglia verso Malta è impossibile in queste condizioni, le autorità ne sono informate da tempo. Siamo disponibili a trasferire i naufraghi su motovedette maltesi o della Guardia Costiera italiana”.
La Alex, informa ancora l’Ong, è arrivata alle prime luci dell’alba al limite delle acque territoriali italiane, a 12 miglia da Lampedusa, ma un Decreto dei Ministri dell’Interno, della Difesa e dei Trasporti ha vietato l’ingresso. Decreto che l’organizzazione non governativa ritiene illegittimo, “perché non può applicarsi a una nave che ha effettuato una operazione di soccorso a tutela della vita umana in mare. E perché non può essere vietato a una bandiera italiana ingresso nelle acque del proprio Paese”.
Alle 5.17, scrive ancora Mediterranea, Malta ha contattato l’equipaggio offrendo come ‘gesto di buona volontà’ la disponibilità del Governo maltese allo sbarco sull’isola delle cinquantaquattro persone a bordo della Alex. Richiesta respinta dall’Ong, “per le condizioni psicofisiche delle persone a bordo e le caratteristiche della nave, non è in grado di affrontare la traversata verso Malta”.
Non si è fatta attendere come di consueto la reazione del Ministro dell’Interno Matteo Salvini, che ha definito la Alex “nave dei centri sociali”: “Incredibilmente, la ONG si sta rifiutando di andare a Malta, Paese europeo sicuro – scrive il leader della Lega – In questo momento sono fermi nel Mediterraneo, affiancati dalla nave di una ONG spagnola, poiché stanotte abbiamo consegnato il divieto di ingresso nelle acque italiane. Se non si dirigeranno verso Malta, è chiaro che sarà l’ennesimo atto di disobbedienza, violenza e pirateria: io non mollo”.
Nel frattempo continuano i “mini sbarchi” a Lampedusa. Intorno alla mezzanotte di ieri, riferisce l’ANSA, un barchino con a bordo quattordici migranti, tra i quali due donne e quattro bambini, è approdato nel porto lampedusano. E’ il secondo caso in poche ore, dopo lo sbarco di cinquantacinque persone recuperate dalle motovedette della Guardia di Finanza e della Capitaneria. Sbarchi sui quali però non si è accesa la grancassa mediatica.