Valutando il numero di particelle microplastiche all’interno di alimenti comunemente consumati, uno studio, pubblicato da Environmental Science and Technology, rileva che la cifra raggiunge fino a 200.000 a persona ogni anno.
Nello studio sono state esaminate le particelle di plastica provenienti da cibo, acqua e inalazione, valutando un apporto calorico e una dieta medi americani.
I dati hanno mostrato che il consumo di cibo in microplastica varia da 39.000 a 52.000 a seconda del sesso e dell’età. Quando si considera l’inalazione, queste approssimazioni raggiungono tra 74.000 e 121.000.
Quando si aggiunge l’assunzione d’acqua raccomandata dall’acqua in bottiglia, un individuo potrebbe ingerire ulteriori 90.000 particelle. Collettivamente, questo potrebbe raggiungere 210.000 microplastiche all’anno.
Le microplastiche si distinguono per essere meno di cinque millimetri e possono essere ingerite nel cibo e nell’acqua attraverso il consumo animale, la contaminazione nella produzione e gli imballaggi in plastica. La microbeads, un tipo di microplastica, è un polietilene molto piccolo che viene spesso aggiunto a cosmetici come esfolianti, detergenti e dentifrici.
I rischi per la salute provocati dalle microplastiche rimangono incerti, tuttavia i dati indicano le capacità di piccole microplastiche che entrano nei tessuti umani e scatenano reazioni immunitarie o rilasciano sostanze tossiche. La ricerca, condotta dal dott. Kieran Cox, è la prima a indagare e approssimare l’ingestione di microplastiche da parte dell’uomo.
Le preoccupazioni delle microplastiche si estendono all’ambiente. Lo studio ha indicato la traiettoria che entro il 2050 saranno 12 miliardi di tonnellate di plastica nelle discariche e negli ecosistemi. Nel 2015, questo ammontare è stato di circa 4,9 miliardi di tonnellate.
Le microbolle in particolare sono una preoccupazione poiché si trasferiscono facilmente nei sistemi idrici e viaggiano nell’oceano e nei laghi. US National Ocean Service ha sottolineato che le microsfere sono state un problema per 50 anni, in quanto le materie plastiche hanno sostituito ingredienti naturali nei prodotti.
Sebbene le preoccupazioni per la salute derivanti dalle microplastiche non siano diffuse, è noto che le microplastiche assorbono ed emettono inquinanti nocivi, costruendo oceani, laghi, discariche ed ecosistemi.
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