Caso Grasso-Bonaccorsi, il M5s etneo aggiusta il tiro: "Movimento e Governo non lasceranno sola Catania"

Piazza Duomo, Catania. Foto Davide Vizzini
Foto di Davide Vizzini
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CATANIA – “Il Movimento ed il governo non lasceranno MAI sola Catania, e sono pronti a fare tutto ciò che è possibile per alleviare la scandalosa gestione di centrodestra e centrosinistra che hanno ridotto la città al collasso, le hanno succhiato il sangue portandola al dissesto, ed ora hanno l’ardire di puntare il dito contro altri”.

Lo scrive in una nota il M5s etneo, dopo le polemiche seguite alla conferenza stampa di ieri, nella quale i pentastellati catanesi avevano chiesto le dimissioni del Vicesindaco e Assessore al Bilancio Roberto Bonaccorsi, dopo la diffusione di un audio nel quale lo stesso Bonaccorsi, registrato dall’ex candidato sindaco del M5s Giovanni Grasso, contestava la Capogruppo Lidia Adorno. L’audio era stato poi inviato – forse per errore – dallo stesso Grasso in una chat di attivisti e portavoce del Movimento, facendo scoppiare un putiferio.

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Dimissioni, dunque. Alle quali sarebbe legato anche il futuro della città in dissesto, secondo quanto affermato in conferenza stampa dal senatore Mario Michele Giarrusso: “O Pogliese fa subito pulizia e chiarezza, oppure non si presenti a Roma a chiedere un euro, perché non gli sarà dato”, aveva detto il senatore pentastellato. Parole che hanno innescato dure reazioni da pare del mondo sindacale e datoriale, preoccupato che una querelle politica possa avere conseguenze su una città già pesantemente gravata dal dissesto, specialmente nei suoi ceti più deboli.

Nella tarda serata di ieri arriva l’aggiustamento di tiro del Movimento. “Proprio perché noi teniamo alla sorte di Catania – scrivono i pentastellati – a differenza di chi l’ha ridotta in bancarotta, vogliamo essere certi che qualunque aiuto che arriverà dal governo nazionale venga usato bene assicurando le priorità: pagare stipendi ai dipendenti, garantire servizi, provvedere alle necessità di una delle più belle e importanti città italiane, che oggi si ritrova suo malgrado in enormi difficoltà”.

“Pretendiamo che non accada mai più di gettare i soldi dei catanesi in pulizie dei gabinetti pubblici a prezzi da capogiro, per intenderci – scrivono ancora i pentastellati, tornando su quello che sarebbe stato il casus-belli dello scontro Bonaccorsi-Adorno – Faremo di tutto, come abbiamo sempre fatto, per aiutare Catania e i catanesi, ma vogliamo essere sicuri che ogni risorsa venga spesa per loro e non sperperata come accaduto negli ultimi 20 anni”.

“Ribadiamo anche la nostra richiesta di dimissioni del vicesindaco Bonaccorsi – conclude la delegazione dei portavoce catanesi del M5S – motivata dalle parole vergognose che ha riservato alla capogruppo Lidia Adorno, ma non poniamo nessun ricatto: faremo la nostra parte per Catania e pretendiamo che ogni nostro sforzo non sia vanificato dai soliti noti”.

LA NOTA DI POGLIESE – Richiesta rispedita al mittente da Palazzo degli Elefanti. “Riconfermiamo piena fiducia e stima nella persona e nell’operato di Roberto Bonaccorsi, amministratore qualificato e integerrimo – scrivono in una nota il sindaco Salvo Pogliese e l’Amministrazione comunale – in questi giorni oggetto di una campagna denigratoria, solo per avere risposto con tono colloquiale a una chiamata telefonica, che era e doveva rimanere privata”.

“Catania ha bisogno di ben altro in questo momento – prosegue la nota – anche per questa ragione è meglio soprassedere e sorvolare, sul tentativo di utilizzare un episodio privato e non sappiamo quanto casuale, per mettere in discussione l’azione del Governo nazionale e l’operato dell’Amministrazione Comunale nella sua azione di pressing sul governo e il parlamento, per adottare misure di sostegno e fare rialzare Catania dal dissesto in cui è stata lasciata dalla precedente amministrazione”.

“E’ quanto mai opportuno, invece, che ci sia un’assunzione di responsabilità generale in un momento cosi drammatico per Catania – concludono il Sindaco e l’Amministrazione – operando tutti nella stessa direzione che è l’interesse dei cittadini, gravato da scelte sbagliate e su cui proprio le divisioni strumentali a fini di partito, anche nel passato, hanno fatto tanto male a Catania”.

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