CATANIA – La parola è l’arma più potente che abbiamo, usiamola bene. È questa la dichiarazione che racchiude la tematica 2019 scelta dal direttivo organizzativo di EtnaBook – Festival Internazionale del libro e della cultura di Catania.
Il tema dell’antifascismo assume una connotazione particolarissima che pone un quesito la cui risposta deve essere seguita da un’azione culturale. In questo particolare momento storico, parlare di antifascismo è un atto tanto importante quanto contemporaneo. Le parole hanno il potere di creare emozioni e, di conseguenza, anche paure. Perciò, è necessario fondare presidi culturali i cui linguaggi possano produrre fiducia, speranza, conoscenza e libertà.
Etnabook nasce con l’idea, la voglia e l’ambizione di perseguire principi di condivisione di idee e di spazi attraverso la potenza espressiva ed evocativa dei libri, ma anche dei luoghi a essi consacrati: librerie e biblioteche. I tanti incontri con autori, editori, librai, studenti e appassionati saranno uno stimolo per dialogare, riflettere e anche divertirsi, ma soprattutto per impegnarsi tutti insieme per la tutela e la salvaguardia dei valori democratici.
All’interno della manifestazione, oltre agli incontri saranno previste mostre, proiezioni, anteprime, un laboratorio di scrittura, il contest “Un libro in una pagina” e, in ultimo, ma non per importanza, il concorso letterario “Etna Book – Cultura sotto il vulcano” (premiazione prevista durante la serata di apertura del festival).
A presiedere la giuria tecnica del concorso letterario, personaggi del mondo dell’editoria e della cultura nazionale e internazionale: Sal Costa (autore e produttore di testi musicali), Nunzio Famoso (docente dell’Università degli Studi di Catania), Salvatore Massimo Fazio (scrittore, filosofo e psicopedagogista), Maria Teresa Papale (giornalista), Milena Privitera (autrice e giornalista), Debora Scalzo (scrittrice e sceneggiatrice cinematografica) e Samantha Viva (autrice e giornalista).
Urge fidarsi del potere dei libri, quelli utili, quelli che fortificano con le loro riflessioni ciò che appare debole, affidandosi al potere della letteratura.