Presentato il programma ufficiale della terza edizione del Festival Internazionale di Geopolitica «Grazie a Mare Liberum Catania diventa capitale della geopolitica in Europa»

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CATANIA – «Grazie a Mare Liberum Catania diventa capitale della geopolitica in Europa, per la rilevanza dei relatori internazionali e degli argomenti trattati che stimoleranno un importante momento di dibattito su un ambito che non sempre viene affrontato, specialmente con questa particolare attenzione nei confronti dei giovani. Ci sono 1200 studenti che potranno confrontarsi con relatori di altissimo livello, utilizzando comunque un linguaggio comprensibile anche a chi non ha mai masticato di geopolitica». Con questo biglietto da visita il sindaco di Catania Salvo Pogliese apre la conferenza stampa di presentazione della terza edizione del Festival Internazionale di Geopolitica Mare Liberum, che si svolgerà il 31 maggio e l’1 giugno a Catania grazie all’intesa tra Associazione Diplomatici, rivista di Geopolitica Eastwest, Università di Catania, Sole24Ore, La Sicilia e con il sostegno di Unicredit.

«Ci saranno momenti di confronto e dibattito anche sui temi smartcities e global governance – continua il primo cittadino – su cui si gioca la credibilità degli enti locali. Compreso il nostro Comune, che sta investendo in molti progetti qualificanti per la città. Ed eventi come Mare Liberum rappresentano un’ottima vetrina per Catania e un’occasione irripetibile di rilancio della sua immagine all’interno di un contesto molto delicato, perché servono a promuoverla anche a livello nazionale e internazionale».

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Al tavolo dei relatori anche Giulia Falco, rappresentante della direzione archeologica per la valorizzazione dei siti culturali del Polo Regionale di Catania. «Siamo lieti di essere parte di questa iniziativa che vanta già i due successi degli anni precedenti e speriamo di diventarne partner l’anno prossimo, visto che lo spirito dell’iniziativa sposa gli obiettivi del nostro polo. Questo perché si basa su un approccio multidisciplinare come quello di molte nostre iniziative, tra cui vorrei ricordare il Maggio dei libriche contempla cinema, archeologia, antropologia, seguendo una logica di apertura a 360° e rendendo la città un hub culturale».

«Come diceva Einstein non vogliamo insegnare nulla a nessuno, ma fornire gli strumenti per imparare. Ed è proprio in questo spirito che nasce il nostro Festival», commenta Claudio Corbino, presidente dell’Associazione Diplomatici – ringraziando i partner dell’iniziativa.

«L’approccio sarà multimediale e laico – aggiunge – vogliamo offrire agli studenti un’ampia gamma di opinioni sugli argomenti trattati. Avremo, per fare un esempio, l’intervista esclusiva a Steve Bannon che esprime le sue opinioni e la faremo commentare a Joschka Fischer che ne esprimerà alcune diametralmente opposte. È questo il primo insegnamento da dare ai ragazzi».

L’aspetto sottolineato da Corbino è la grande partecipazione degli studenti e la continua mescolanza tra i grandi maestri e i ragazzi. «Credo che offrire ai ragazzi un punto di riferimento per imparare e confrontarsi sia la mission di chi, come noi, ha fatto dell’insegnamento e della formazione la propria ragione professionale. E sono quindi molto felice che anche quest’anno la risposta dei giovani sia stata così clamorosamente entusiasta, perché oltre ai relatori che ci onorano della loro presenza, sono loro i veri protagonisti dell’iniziativa».

Grande rilevanza in questa edizione sarà data anche all’arte, attraverso la proiezione del film Capri revolution, che verrà commentato insieme al regista Mario Martone, e con il concerto di Francesco De Gregori. «Sono convinto che l’arte sia uno degli ultimi grandi strumenti rimasti per osservare il presente, criticarlo e indignarsi positivamente quando serve. E nonostante il delicato momento che Catania sta vivendo, sono convinto che i nostri ragazzi potranno avere un futuro qui se le classi dirigenti, gli imprenditori e i professionisti, insieme a chiunque abbia a cuore questa città, decidessero di fare semplicemente il proprio dovere. Auguro quindi a Catania mille iniziative di questo tipo, che possano ridarle il lustro che merita».

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