Due giorni per parlare della vergogna e dei suoi molteplici risvolti. Prende il via sabato 18 maggio e prosegue fino a domenica 19 a Palermo (Cantieri culturali alla Zisa, via Paolo Gili 8) il XVII convegno nazionale della Scuola Lacaniana di Psicoanalisi del Campo freudiano in Italia, che quest’anno ha per tema La vergogna nella clinica e nel legame sociale.
Per l’occasione saranno presenti nel capoluogo siciliano i membri della Scuola Lacaniana provenienti da tutta Italia, ma anche psicoanalisti di diversi Paesi europei e i presidenti delle Scuole Europee riunite nell’Eurofederazione di Psicoanalisi. Saranno inoltre ospiti del convegno, per una conversazione aperta, la filosofa Liliana Nobile, e l’architetto Fabio Ciaravella (coordinatore del progetto Architettura della vergogna).
Il convegno prenderà il via sabato 18 maggio alle 9,15, nella sala del Cinema De Seta (ai Cantieri culturali alla Zisa), con gli interventi di Roberta La Barbera (Segreteria di Palermo Scuola Lacaniana di Psicoanalisi) e di Paola Bolgiani (Presidente della Scuola Lacaniana di Psicoanalisi); quindi, dalle 9,45 sarà affrontato il tema La vergogna da Freud a Lacan, con Luisella Brusa, Riccardo Carrabino, Massimo Termini, presiede Raffaele Calabria. A seguire, alle 10,45 l’incontro con Fabio Ciaravella sul tema “Architettura della vergogna”; Céline Menghi e Sebastiano Vinci. Alle 11,30 Testimonianze di Passe, con Domenico Cosenza, Patricia Tassara; presiede Gil Caroz.
I lavori proseguiranno nel pomeriggio, a partire dalle 14, con tre sessioni simultanee nella Sala De Seta, nello Spazio tre navate e in Sala Perriera.
Domenica 19 maggio i lavori si apriranno alle 8,45 nella sala del Cinema De Seta, con l’incontro sul tema Clinica della vergogna nella società nella trasparenza, con Eva Bocchiola, Pasquale Indulgenza, Laura Rizzo; presiede: Nicola Purgato. Alle 9,45 incontro con la filosofa Liliana Nobile; conversano Fabio Galimberti e Monica Vacca. Dalle 10,30 incontro sul tema La vergogna e gli altri affetti, con Davide Pegoraro, Annalisa Piergallini, Nadia Razzanelli; presiede: Giovanna Di Giovanni. Dalle 11,30 Testimonianze di Passe, con Gianfrancesco Arzente, Victoria Horne, Alejandro Reinoso; presiede Bernard Seyhnaeve. Alle 13 Verso PIPOL 9 e alle 13,15 le conclusioni del convegno nazionale, affidate al nuovo Presidente della Società Lacaniana di Psicoanalisi.
Sarà, dunque, un’occasione internazionale per parlare del tema della “vergogna”, scelto non a caso per l’edizione di quest’anno. Jacques Lacan, infatti, nel 1969, rivolgendosi al pubblico del suo seminario Libro XVII, Il rovescio della psicoanalisi, annunciava “Non storcete il naso, siete stati serviti, potete ben dire che non c’è più vergogna”. Un enunciato che ben si confà alla nostra epoca, per descrivere cosa ne è oggi dell’affetto della vergogna. Possiamo infatti definire la nostra come l’epoca della spudoratezza, in cui non c’è più vergogna, in cui l’Altro in grado di far vergognare è evaporato; questa epoca può essere accostata a una sorta di “melanconia generalizzata”: la servitù volontaria all’esibizione senza veli dei propri godimenti, alla trasparenza in nome della sicurezza individuale e collettiva, al primum vivere che indica il rigetto dell’inconscio, all’umano ridotto a elemento contabile e la sua “gestione” a una faccenda tecnica e burocratica, testimoniano di una sorta di compimento della posizione di identificazione allo scarto, su cui Lacan metteva in guardia gli studenti negli anni ’70.
Questo chiama in causa la psicoanalisi sia sul piano clinico che sul piano politico, e su questi temi si aprirà il dibattito nell’ambito del Convegno.