CATANIA – Un sempliciotto parroco di provincia dai modi grossolani è costretto, suo malgrado, a dirimere l’intreccio amoroso tra due giovani che viene osteggiato dalle rispettive famiglie. Tuccio Musumeci torna, a distanza di 11 anni, a interpretare il ruolo di Padre Attanasio in Fiat Voluntas dei, la brillante commedia scritta da Giuseppe Macrì nel 1935 che fu uno dei cavalli di battaglia di Angelo Musco. Prodotta dal Teatro della Città – Centro di Produzione Teatrale, la pièce è diretta da Giuseppe Romani e debutta al Teatro Brancati di Catania il 9 maggio alle ore 21 (in scena fino al 26 maggio secondo il consueto calendario repliche), chiudendo la fortunatissima Stagione del 2018-2019 impaginata dal Teatro della Città che, forte del riconoscimento del Mibac, quest’anno ha intensificato lo sforzo produttivo, mettendo in scena ben otto produzioni sui dieci spettacoli in cartellone e attivando una macchina produttiva imponente che mette in campo maestranze teatrali ed eccellenze locali.
Per sancire la chiusura della Stagione del Brancati, dando appuntamento alla prossima, che sarà quella del trentennale del Teatro della Città, è stata scelta proprio una commedia italiana di grande prestigio e in linea con l’anima del Teatro Brancati, da sempre legato alla tradizione e ai classici.
In scena, al fianco del mattatore Tuccio Musumeci, si muoverà un ricco cast composto da Debora Bernardi, Lorenza Denaro, Margherita Mignemi, Plinio Milazzo, Santo Pennisi, Santo Santonocito, Aldo Toscano, Giuseppe Ferlito.
«Fiat voluntas dei – spiega il regista Giuseppe Romani – è una commedia di sentimenti, che mette al centro componenti universali, fascinose e spirituali, suscitando nel pubblico reazioni ed emozioni in grado di pervadere l’animo umano. Abbiamo voluto sviscerare i caratteri dei personaggi di una commedia scritta 80 anni fa, attraverso la sensibilità e la passionalità di attori moderni che nulla avevano a che fare con quell’epoca e con quei caratteri rimanendo sempre fedeli al testo originale e facendo di questa fedeltà un momento di riferimento della messinscena».
La storia si snoda attorno alla figura di padre Attanasio alle prese con l’intreccio amoroso tra Paolino e Anna che viene osteggiato dalle rispettive famiglie. Mariti gelosi, madri accorate, padri grossolani in contrapposizione a una serie di personaggi dal cuore duro, oltre a una serie di personaggi dal carattere vivace.
«La commedia racconta – conclude il regista – una storia di tutti i giorni, viva e reale per la descrizione dei sentimenti umani con sottolineature garbatamente ironiche del protagonista che, con le sue battute fulminanti, farà sorridere delle sue debolezze umane trascinando il pubblico in momenti di grande godimento».