ENNA – Un omaggio in musica e parole al grande poeta bagherese Ignazio Buttitta che vede in scena un attore superlativo e un musicista giovane, ma già di successo, diretti da un grande regista. Il Teatro Garibaldi di Enna martedì 7 maggio alle ore 20.30 recupera lo spettacolo già consacrato dai favori del pubblico e dalla critica che lo scorso gennaio era saltato a causa della neve: “Pomice di Fuoco. Confessioni postume di Ignazio Buttitta” spettacolo di Vincenzo Pirrotta, che firma anche la regia, che vede in scena uno dei più grandi attori della scena siciliana contemporanea, il palermitano Filippo Luna, accompagnato dal cantautore palermitano Alessio Bondì.
Lo spettacolo, una proposta del Cromosoma Teatro Festival Sicilia dedicato alla scena contemporanea, fa parte della stagione organizzata dall’Amministrazione comunale e firmata dal direttore artistico Mario Incudine. Musica e parole, come dicevamo, anzi poesie, quelle del poeta bagherese che Pirrotta ha innestato nella sua sceneggiatura, quelle che Filippo Luna decanterà, incarnando lo stesso Ignazio Buttitta, accompagnando il pubblico in quello che, alla fine, sarà un meraviglioso affresco della Sicilia: una terra martoriata dalla povertà e dalla criminalità, ma anche e soprattutto una terra profumata che trova forza nelle sue tradizioni, nel dialetto, nella poesia e nella cultura.
«Pomice di fuoco è la suggestione dalla quale sono partito per pensare a questo spettacolo, non a caso ne è diventato il titolo – dice Vincenzo Pirrotta -. Raccontare Ignazio Buttitta per quello che è, per quello che ha rappresentato per la nostra terra, non è semplice, e non lo è perché la sua vita, così come la sua poesia, è pomice, dunque roccia, ma leggerissima, ed è di fuoco perché avvampa il nostro spirito di bellezza, di brama rivoluzionaria, di amore per gli uomini e per la natura. Eleva, proprio come le bandiere che come simbolo potente ci invita spesso ad alzare e a sventolare verso una condizione critica, a volte ideologica, ma come un bambino che crede che il mondo è li e se non funziona, un sorriso insieme ad uno schiaffo, possono migliorarlo. Racconteremo la sua poesia attraverso la sua vita che, essendo potente come un’eruzione vulcanica, l’ha inevitabilmente condizionata. Temi come la povertà, la guerra, la politica, la rivoluzione, la natura, l’amore, declinati dalla feroce dolcezza d’Ignazio, ci riporteranno in un mondo che forse è scomparso e non ritornerà più. Per farlo mi sono avvalso di due artisti speciali Filippo Luna e Alessio Bondì che hanno fatto della loro sicilianità strumento per portare la loro arte tra sospiri universali».
Il Teatro Garibaldi conclude la sua programmazione sabato 18 maggio alle ore 20.30 con “Pane e Olio” che vedrà in scena Rocco Papaleo e Rita Marcotulli.