Pesca tonno rosso, Accetta (Fedagripesca): “basta umiliazioni”

Federcoopesca
- Pubblicità -

SICILIA – “A questo punto riteniamo che non ci siano più attenuanti”.

È questo il pensiero di Nino Accetta, Presidente di Fedagripesca Sicilia, che continua: “Abbiamo sperato che con un’azione decisa il nuovo Governo potesse mettere finalmente la parola fine ad una umiliazione che dura da ormai oltre un decennio, ma NIENTE DA FARE”.

- Pubblicità -

L’emendamento presentato dall’Onorevole Viviani per una diversa ripartizione delle quote tonno è stato dichiarato inammissibile.

Adesso serve una presa di posizione politica attraverso l’emanazione di un Decreto Ministeriale in grado di modificare quello Direttoriale che ha ripartito le quote tonno per il triennio 2018/2020. “Ci vuole un atto di responsabilità Sottosegretario Manzato! – incita Nino Accetta – basta volerlo, non per forza deve passare da una condivisione che eravamo sicuri non ci potesse mai essere. Ora si tratta dunque di una scelta politica. Siamo sicuri che il Sottosegretario ci penserà prima della pubblicazione del piano pesca 2019, altrimenti vuol dire che non è cambiato niente e che gli sforzi sin qui fatti sono stati inutili. Il Decreto Direttoriale MIPAAF 8876 del 20 aprile 2018, in assenza della politica, ha ripartito il contingente aggiuntivo concesso all’Italia dall’ICCAT per il triennio 2018-2020 pari a tonnellate 1.451,93 utilizzando i criteri di ripartizione dell’anno 2017 senza tener in alcun conto di tutte le problematiche esistenti nel settore, peraltro già note all’amministrazione, riconfermando quindi il sistema ingessato e quasi monopolistico esistente. Tale inaspettata presa di posizione ha costretto le marinerie interessate a presentare svariati ricorsi al TAR, non ultimo quello della Regione Sicilia, al fine di tutelare il proprio diritto al lavoro. Con il nuovo governo, a conoscenza da tempo delle problematiche del settore, si è subito aperto un dialogo costruttivo, unico neo la scelta dello strumento risolutivo, il DDL infatti con relativo emendamento, per effetto dei tempi tecnici di approvazione a nostro avviso non è lo strumento idoneo, si rischia infatti di vanificare gli sforzi fatti e aggravare la situazione emergenziale che si è creata nelle marinerie. Si aspetta pertanto un tangibile segnale positivo, che potrebbe configurarsi in un semplice D.M. che vada a scongiurare i disastrosi effetti creati dal Decreto Direttoriale succitato”.

- Pubblicità -