CATANIA – Un incontro sulla cooperazione di comunità nel cuore di un quartiere, Librino, che più di altri potrebbe cogliere le opportunità offerte da questo strumento. E’ il senso del convegno che si terrà domani 4 aprile alle ore 17.00 presso la Parrocchia Resurrezione del Signore – in viale Castagnola, 4 – sul tema “Cooperativa di comunità a Librino: è possibile? Individuazione di un modello economico sostenibile”.
Ad intervenire Gaetano Mancini, presidente di Confcooperative Sicilia, Don Piero Sapienza, Direttore Pastorale del Lavoro, Enzo De Bernardo, Direttore di Confcooperative-Federsolidarietà, Federica Verona, Consigliere Confcooperative-Habitat Lombardia, Guglielmo Barletta, Portavoce Rete Sociale Librino, Sara Fagone, Portavoce Rete Piattaforma per Librino ed Emanuele Bonino, Presidente dell’Associazione Lievito Urbano. I lavori saranno moderati dal presidente del Comitato Librino attivo Leandro Perrotta e le conclusioni saranno affidate all’Arcivescovo Metropolita di Catania Salvatore Gristina.
Un’importante occasione per scoprire un modello, quello della cooperazione di comunità, che in tutta Italia sta offrendo molteplici esempi di rilancio dei territori a partire dalle energie delle singole comunità. Ad approfondire questo modello, durante l’incontro di domani, sarà l’esperto di Confcooperative Giovanni Teneggi: “La cooperazione di comunità è l’occasione per ripristinare sul territorio economie di luogo – spiega ai microfoni di Hashtag Sicilia – Le economie di luogo richiedono persone intraprendenti, che vogliano riadottare, riabitare, ricostruire i legami con i territori. E poi servono spazi di mercato, nuove economie. La cooperazione di comunità è lo strumento che ci aiuta a recuperare i luoghi, insieme, per farne economie anche in senso intergenerazionale”.
Le prime esperienze di cooperative di comunità sono nate al nord, ma stanno diffondendosi rapidamente in tutta la penisola. E rappresentano un’importante occasione anche per il territorio siciliano: “Ogni gemma di cooperazione e impresa comunitaria ovunque nasca è nuova, inedita – sottolinea Teneggi – e racconta una storia assolutamente originale. Le prime esperienze sono nate al nord, nel territorio emiliano dal quale provengo, ma stanno arrivando anche al Sud, in Regioni che hanno compiuto passi importanti. In questo senso ogni primo passo è un passo e una buona notizia per tutto il movimento cooperativo”.
“Le periferie urbane e le aree metropolitane hanno caratteristiche quasi da ‘aree interne’, che consideriamo in genere rurali e distanti – dice ancora Teneggi – Dobbiamo riflettere sui temi della distanza, dell’accessibilità al mercato, del ripristino di condizioni di accessibilità economica. In quartieri come Librino la prima accessibilità da ripristinare è quella coesiva, comunitaria. Il quartiere deve tornare ad essere un sogno possibile, con una comunità che si ritrovi intorno a quelle strade e a quelle piazze per farle rivivere. Un grande lavoro di coesione – conclude l’esperto di Confcooperative – ma che giochi la carta dell’intraprendenza e della partecipazione”.