CATANIA – Giovedì 21 marzo il Centro di Documentazione europea dell’Università di Catania promuove e organizza un incontro di sensibilizzazione al voto europeo nel quadro dell’iniziativa nazionale della rete italiana dei Cde denominata “Primavera dell’Europa. Cittadini al voto in una Europa che cambia” e della campagna “Stavolta voto” del Parlamento europeo.
L’evento si terrà nell’aula magna del Palazzo centrale dell’Università con inizio alle 9 e si articolerà in un seminario e in un help desk informativo attivo per l’intera mattinata. L’help desk, con distribuzione di materiale di documentazione fornito dalla Commissione europea sulle elezioni e sul ruolo del Parlamento europeo, sarà curato dalla clinica legale “Coesione & Diritto” del dipartimento di Giurisprudenza.
Dopo i saluti istituzionali e gli interventi introduttivi del professor Rosario Sapienza, responsabile del Cde e della studentessa Natascia Arcifa, top volunteer della campagna “Stavolta voto”, il seminario avrà inizio alle 10 e sarà tenuto dal professor Massimo Starita, ordinario nell’Università di Palermo, che parlerà sul tema “La dialettica tra principi democratici rappresentativi e non rappresentativi nel diritto dell’Unione europea”. Seguiranno gli interventi dei discussants, i professori Adriana Di Stefano e Salvatore Zappalà, docenti di diritto dell’Unione europea nell’Università di Catania.
L’iniziativa è particolarmente attuale – informa la Commissione – perché le elezioni di quest’anno si svolgeranno in un contesto difficile per le Istituzioni europee. La crisi economico-finanziaria partita nel 2007-2008 ha impoverito intere fasce sociali, mentre le sfide della globalizzazione e del terrorismo internazionale hanno generato paura e insicurezza tra i popoli degli Stati membri.
Di fronte a questi cambiamenti epocali non sempre l’Unione europea ha saputo rispondere in maniera incisiva e coerente. In alcuni casi gli egoismi nazionali hanno preso il sopravvento, creando fronti interni contrapposti, impedendo l’elaborazione di politiche comuni e mettendo in serio pericolo la costruzione della Casa comune europea.
L’insorgere poi, in molti stati europei, di movimenti e partiti politici nazionalisti, sovranisti e populisti, spesso dichiaratamente anti europei, rappresenta un ulteriore ostacolo al cammino dell’integrazione europea.Il favore raccolto da tali partiti tra gli elettorati e le opinioni pubbliche nei singoli Stati membri mina per la prima volta seriamente la tenuta della compagine europea.
Per impedire lo spegnersi di quel sogno di unità e di pace, che gli illuminati statisti del dopoguerra perseguirono con tanta determinazione, le Istituzioni europee stanno compiendo molti sforzi – nel proporre politiche adeguate ai bisogni emergenti, nel diffondere un’informazione accurata e veritiera contro il dilagare delle fake news, nel tentare di rendersi più vicine ai cittadini – che faticano però ad essere percepiti nella giusta prospettiva da una società spesso smarrita.
Il Parlamento europeo, in particolare, ha lanciato la campagna “Stavoltavoto” al fine di sostenere il voto quale espressione del processo democratico, per rafforzare il valore dello scambio di idee e delle relazioni e costruire così una comunità di sostenitori dell’Europa unita, affinché tutti insieme contribuiscano a decidere in quale Europa vogliamo vivere. L’appuntamento elettorale del maggio prossimo sarà pertanto il banco di prova su cui si scontreranno due visioni antitetiche: un’Europa più integrata, più democratica e più solidale da un lato, e un’Europa delle nazioni e degli egoismi di parte dall’altro.
Per questo le Istituzioni dell’Ue stanno serrando le fila, chiedendo il contributo di tutti coloro che credono che insieme sia possibile raggiungere risultati comuni e condivisi, perché separati sarà impossibile sopravvivere alle sfide del mercato mondiale e avere un peso politico sullo scenario internazionale, popolato da vecchie e nuove potenze.