CATANIA – Revocare la cittadinanza onoraria del Comune di Catania data a Benito Mussolini nel 1924. A lanciare la proposta il leader di Catania Bene Comune Matteo Iannitti, che ha affidato ad un lungo post su Facebook le sue riflessioni.
“L’undici maggio millenovecentoventiquattro Benito Mussolini venne a Catania per inaugurare l’aeroporto, che era già operativo due anni prima – ricorda Iannitti – Dal balcone di Palazzo dei Chierici pronunciò un accorato discorso ‘Al Popolo di Catania’. I signorotti del Comune con servile ruffianeria gli conferirono la cittadinanza onoraria”
“Da allora Mussolini è cittadino catanese e nessuno sembra essersene mai fatto un problema – sottolinea il leader di Cbc – Il suo nome campeggia in un quadretto nell’anticamera della stanza del Sindaco, insieme agli altri cittadini onorari, al primo piano di Palazzo degli Elefanti. Indifferente è stato il ‘democratico’ Enzo Bianco nonostante gli anni passati a fare il Sindaco, incuranti gli assessori comunisti, socialisti e democristiani, i consiglieri comunali di tutti gli schieramenti e pure le centinaia di postulanti che in quell’anticamera hanno passato speranzose ore della loro vita”.
Più che una semplice vestigia di un tempo passato, quella cittadinanza onoraria. “Qualcuno avrà pensato che quel nome affisso in bella mostra fosse come un antico monumento – prosegue Iannitti – cimelio di una storia passata, reperto dei tempi che furono. Come i fasci littori saldati sugli imponenti portoni della Camera di Commercio o come le statue sulla facciata della scuola Manzoni che ostentano il saluto romano. In verità avere concittadino onorario Mussolini ha un valore diverso, più profondo”.
Per questo “è sicuramente giunto il momento che quella cittadinanza onoraria sia revocata, che il nome del dittatore italiano non sia più commemorato dalle Istituzioni. La cosa importante non è togliere la cittadinanza al defunto Benito Mussolini ma affermare attraverso tale revoca che il fascismo, col suo portato di violenza e barbarie, non ha più cittadinanza a Catania”
“Un atto politico, un dovere democratico, che non cancella la storia ma ne scrive una nuova pagina – conclude il leader di Catania Bene Comune – rigettando ogni revisionismo e ripudiando ogni revanscismo, in una città che ha avuto centoquarantatre deportati nei campi di concentramento e centinaia di partigiani che hanno combattuto il nazifascismo. Sarebbe un fatto straordinario se proprio un Sindaco di destra trovasse il coraggio di una così forte e doverosa azione”.