CATANIA – Se l’amore è ciò che, parafrasando Dante, muove il mondo, il tradimento ne rappresenta il contraltare per eccellenza. Quello dell’adulterio è infatti un tema che a braccetto con l’amore rimane fra i più antichi ed attuali: un tema che Luigi Pirandello nel suo “Berretto a sonagli” ha raccontato in maniera semplice, esaltando attraverso l’uso della propria penna la fragilità dell’animo umano.
A vivere di queste fragilità, da domani 14 marzo a domenica 24 marzo, saranno lo scrivano Ciampa-Salvo Saitta e la Signora Beatrice Fiorica-Katy Saitta, in scena al Teatro Musco di Catania. Due volti della stessa emozione: il tradimento subito dai due (lui dalla moglie, lei dal marito, ndr) provoca in loro reazioni opposte. La prima si lascia prendere dalla cieca gelosia, architettando un piano per sorprendere i due in flagranza di reato. Ciampa prova invece a salvare le apparenze, cercando una soluzione allo scandalo scoppiato in paese.
Un paese che lo stesso Pirandello non definisce, ambientando la vicenda in un “paesino all’interno della Sicilia” a lasciar intendere che di vicende simili, nel novecento o forse anche più recentemente, ne sono accadute e ne accadono in ogni luogo.
Il tradimento, l’apparenza ed il rispetto: tre temi ricorrenti nelle opere di Pirandello che in questa commedia vengono proposti in maniera semplice dallo stesso autore, capace di raccontare in maniera puntuale ed attenta le mille sfaccettature dei personaggi attraverso un testo che è tra i più rappresentati della sua drammaturgia: «Per questo – spiega Eduardo Saitta, regista della pièce – non ne abbiamo toccato una virgola, incentrando il lavoro sulla recitazione e sulle dinamiche di scena. Una storia drammatica e divertente al tempo stesso, rustica e scintillante, ricca di sicilianità».
A rappresentare questo spirito insulare sulle tavole del Musco Salvo Saitta, un Ciampa pulsante e fragile al tempo stesso, proprio come Katy Saitta, che vibra insieme alla “sua” Beatrice ed al suo folle amore. Personaggi chiave della vicenda anche il delegato Spanò (Aldo Mangiù), chiamato dalla signora Fiorica a dimostrare l’adulterio commesso dal marito e da Nina Ciampa (Lucia Debora Chiaia), la famiglia della signora Beatrice composta dallo scapestrato fratello Fifì (Eduardo Saitta) e dalla madre Assunta (Lucia Mangion), la balia Fana (Eleonora Musumeci) e la Saracena (Annalise Fazzina), unica donna emancipata del paese, pronta a dare una lezione al proprio uomo per ottenere rispetto.