Agrigento, premiato il ristorante Terracotta: "La nostra sfida dalla gastronomia al rilancio del territorio"

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C’è una Sicilia che vince e convince. E riesce ad aggiudicarsi riconoscimenti prestigiosi sul piano nazionale, contribuendo a rilanciare una realtà che soffre problemi atavici – è vero –  ma può contare anche su incredibili energie. E’ il caso del ristorante Terracotta di Agrigento, che si è aggiudicato il secondo posto nel Premio Bezzo 2018, la cui cerimonia di premiazione si terrà oggi a Torino.

Il premio, organizzato dalle associazioni AREGAI – Terre di Benessere, PLEF – Planet Life Economy Foundation e AIQUAV – Associazione Italiana per gli studi sulla Qualità della Vita, è dedicato alla memoria del Cavaliere Giuseppe Bezzo e viene conferito alle realtà che si impegnano a portare “le questioni del benessere equo e sostenibile sulle tavole di tutti i cittadini: nella ristorazione collettiva, nelle mense delle imprese e nei ristoranti dedicati all’ospitalità”. Un’edizione particolarmente felice per la Sicilia, quella del 2018: ad aggiudicarsi il primo posto del Bezzo, che quest’anno si è concentrato sulle città finaliste Capitale Italiana Cultura 2020, è andato a Ginger – People&Food, sempre di Agrigento. 

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Certo il cammino per arrivare a questi risultati non è semplice, come racconta Salvo Ciulla, presidente della Cooperativa Sociale “Temenos” che gestisce il ristorante Terracotta. “La nostra cooperativa è nata nel 2010 – dice Ciulla ai microfoni di Hashtag Sicilia – sulla scorta del progetto Policoro della Chiesa italiana. A partire dal 2015 abbiamo avviato un progetto sperimentale per la gestione innovativa di una chiesa storica  di Agrigento, non più destinata al Culto. Una chiesa importante, di epoca settecentesca, legata peraltro alla figura di Luigi Pirandello, che ci ambientò persino una novella”.

Parliamo della Chiesa di San Pietro, un gioiello dell’architettura ecclesiastica agrigentina, che rischiava di avviarsi verso un inesorabile declino. “Con la Diocesi abbiamo studiato un progetto, partendo da un concetto basilare – spiega il presidente di “Temenos” – le chiese chiudono sia per carenza di vocazione che per spopolamento dei centri storici. E sono destinate all’oblio, a meno di non rivitalizzare gli spazi destinandoli ad un uso culturale. San Pietro oggi viene utilizzata per eventi, concerti, mostre, cineforum, teatro. E’ fruita stabilmente dal punto di vista turistico. Nei locali annessi di quella che una volta era la canonica, inoltre, abbiamo realizzato una caffetteria letteraria e un ristorante”.

Il Terracotta, appunto, che negli anni è riuscito ad imporsi come realtà di eccellenza puntando su uno stretto rapporto con il territorio. “Il ristorante promuove la cucina locale – prosegue Ciulla – utilizzando molti prodotti a chilometro zero, di presidi siciliani che ci hanno portato a ricevere il riconoscimento della chiocciola da parte di SlowFood. Abbiamo anche avviato un progetto sperimentale con il FAI (Fondo Ambiente Italiano), che gestisce una porzione della Valle dei Templi e ci ha permesso di adottare un orto, i cui frutti vengono utilizzati nel nostro ristorante”.

Un impegno che è stato notato anche a livello nazionale, convincendo la Giuria del Premio Bezzo. “Hanno partecipato venti città italiane, con ottanta attività di ristorazione selezionate da cui sono stati scelti tre vincitori – dice Ciulla con un pizzico di orgoglio – il premio non guardava soltanto all’enogastronomia, ma sopratutto all’incidenza e all’impatto sociale sui territori dell’attività. La nostra è una cooperativa sociale che mira al reinserimento di persone svantaggiate, tra cui alcuni migranti. E questo è stato importante per la valutazione”.

Progetti per il futuro? “Questo riconoscimento ci spinge ad andare avanti nella nostra sfida, che  era quella di avviare un progetto di impresa sociale autosostenibile, senza finanziamenti pubblici, con tre motori economici che sono il ristorante, la caffetteria e la chiesa. Motori che generano ricchezza sociale, fatta di opportunità di lavoro, valorizzazione di beni culturali e promozione dei prodotti del territorio. Siamo felici dei risultati raggiunti – conclude il Presidente della cooperativa “Temenos” – e faremo del nostro meglio per continuare su questa strada”.

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