CATANIA – Interviene anche la Procura della Repubblica di Catania, aprendo un’inchiesta, sul cambio di percorso del fercolo il 6 febbraio scorso con le reliquie di San’Agata.
Il sei mattina Claudio Consoli, capo vara, decise di non effettuare la salita di San Giuliano dopo aver invitato le persone – presenti in numero esagerato vicino al cordone – ad allontanarsi per motivi di sicurezza. C’erano anche donne e bambini ed effettuare la salita in quelle condizioni sarebbe stato proibitivo. Per questo vennero staccati i cordoni e fatto proseguire il fercolo verso la Cattedrale. Dunque il corteo religioso non ha effettuato, per motivi di sicurezza, la spettacolare salita di via di San Giuliano. L’iniziativa del capo vara, Claudio Consoli, di staccare i cordoni che trascinano il fercolo, ha sollevato proteste da parte di alcuni “devoti”, duramente attaccati davanti alla cattedrale da monsignor Barbaro Scionti: “Cari delinquenti, siete soli e isolati. I devoti e Sant’Agata non possono essere ostaggio”.
Le indagini sono state delegate alla squadra mobile che svolge accertamenti anche su un presunto giro di scommesse clandestine sugli orari degli spostamenti del fercolo.