Finale amaro per la festa di Sant’Agata. Dopo le intemperie che nei giorni scorsi avevano messo a rischio il regolare svolgimento della processione, superate giusto in tempo per il “giro interno” del 5 febbraio, è arrivata la clamorosa decisione di non svolgere la tradizionale acchianata di San Giuliano del 6 mattina. A saltare, di conseguenza, anche l’appuntamento con le Suore del Santissimo Sacramento di via Crociferi, che avrebbero omaggiato la Patrona con il loro canto.
Troppe persone all’interno del Cordone per consentire di svolgere la salita – che segna di fatto l’acme della Festa – in condizioni di sicurezza. Una decisione che ha suscitato le ire di molti devoti, che hanno polemizzato con il capo vara Salvo Consoli e con l’organizzazione arrivando a staccare il Cordone. Momenti concitati, dopo i quali la “vara” si è avviata verso la Cattedrale dove è entrata alcuni istanti fa. A redarguire alcuni gruppi di devoti, che in protesta con la decisione di non fare l’acchianata avrebbero anche tentato di bloccare la Processione, il Parroco della Cattedrale monsignor Barbaro Scionti che ha apostrofato i facinorosi con parole nette.
“Quello che è avvenuto è molto grave – ha detto Scionti prendendo la parola in piazza Duomo, prima del momento di preghiera per l’ingresso della Santa in Cattedrale – Sant’Agata non è ostaggio di alcuno. I devoti di Sant’Agata sono per Sant’Agata. Cari delinquenti, perché di questo si tratta, siete soli e isolati. Ora fate silenzio perché dobbiamo pregare”. Parole durissime nei confronti dei facinorosi che hanno tentato di bloccare la processione, condivise da larga parte dei devoti riuniti in piazza per salutare la Patrona.
Durante la notte la Processione si era svolta regolarmene, sebbene con ritardo. Soltanto alle 6 del mattino, dopo una lentissima salita di via Caronda, la vara era arrivata in piazza Borgo per il tradizionale omaggio di fuochi artificiali. Dopo lo spettacolo, durato circa sette minuti, l’inizio delle operazioni per la discesa di via Etnea e la tradizionale acchianata. Che stavolta, però, non ha potuto tenersi.