“Un cero in meno, un pasto in più”, nel nome di Agata. Questo il messaggio che ha voluto lanciare la Fondazione ODA di Catania, per il primo pranzo di beneficenza in onore della Santa Patrona.

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CATANIA – Un pasto, anziché un cero. Quest’anno la Fondazione ODA-Opera Diocesana Assistenza di Catania ha scelto di manifestare così la propria devozione all’amata Patrona, offrendo un pranzo di beneficenza ai più bisognosi.

Insieme alla Basilica Cattedrale, alla Rettoria di San Nicola l’Arena e alla Comunità di Sant’Egidio, l’ente socio-assistenziale ha portato in tavola la solidarietà, donando un momento di sollievo a chi, per motivi diversi, vive una condizione di disagio.

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Pasta e riso al forno, carne alla pizzaiola e sformato di patate, e, per finire, cannoli siciliani, torte e pasticcini: queste le pietanze, preparate dall’Hotel Nettuno, che oltre 300 ospiti, tra indigenti e diversamente abili, hanno potuto gustare nel corso del pranzo, tenutosi nella maestosa navata della monumentale chiesa di San Nicola L’Arena. 

Un bellissimo momento di fratellanza e solidarietà, tenuto a battesimo dalla presenza di S.E.R. Mons. Salvatore Gristina, Arcivescovo di Catania, che ha salutato invitati e gli oltre cento volontari presenti. Un’occasione di condivisione e di festa, in cui il cibo è stato il mezzo per creare aggregazione, clima domestico e atmosfera familiare anche tra chi non si era mai incontrato prima. È bastato poco per vivere e far vivere un momento di sollievo, generando una incredibile catena di solidarietà.

All’appello alla collaborazione, lanciato dalla Fondazione ODA hanno, infatti, risposto in tantissimi: associazioni (“L’angelo Federico”, “Amici delle moto d’epoca”, Confraternita “Gesù, Giuseppe e Maria”), commercianti (bar “Aiello” di Sant’Agata Li Battiati e l’azienda “Bacco” di Bronte) ma anche tante persone comuni, che spontaneamente si sono presentate alla porta della Rettoria di San Nicola, sfidando la pioggia, per offrire il proprio aiuto e condividere un unico obiettivo: mettersi al servizio di chi ha più bisogno e affermare, ancora una volta, l’importanza di accogliere e dare conforto a chi soffre. “Nonostante il tempo inclemente, il pranzo è stato molto partecipato; non potremmo essere più felici di aver celebrato così l’amata Patrona – afferma il Commissario straordinario della Fondazione ODA, Adolfo Landi –, donando un momento di conforto e di festa. Anche questo è un modo di fare assistenza, quella che noi assicuriamo ogni giorno ai nostri utenti e a coloro i quali ricevono le nostre cure”. 

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