Caso Diciotti, Salvini: "Negare l'autorizzazione a procedere"

- Pubblicità -

“Dopo aver riflettuto a lungo su tutta la vicenda, ritengo che l’autorizzazione a procedere debba essere negata”.

Ad intervenire sulla richiesta del Tribunale dei Ministri di Catania, con una lettera pubblicata stamattina dal Corriere della Sera, è lo stesso Matteo Salvini. Il vicepremier, accusato di sequestro di persona aggravato per la vicenda della nave “Ubaldo Diciotti” della Marina Militare italiana – che l’anno scorso rimase in stallo per giorni al Porto di Catania, con a bordo oltre centosettanta migranti, per volontà sua e del Governo – dopo aver rivendicato a più riprese le sue decisioni elenca i motivi per cui chiederà alla maggioranza di rifiutare l’autorizzazione a procedere.

- Pubblicità -

“Innanzitutto il contrasto all’immigrazione clandestina corrisponde a un preminente interesse pubblico – spiega il Ministro dell’Interno sulle colonne del Corriereposto a fondamento di precise disposizioni (si veda in particolare l’articolo 10-bis d.lgs. n. 286/1998, che punisce il reato di ingresso e soggiorno illegale nel territorio dello Stato) e riconosciuto dal diritto dell’Unione europea. In secondo luogo – prosegue il Ministro – ma non per questo meno importante, ci sono precise considerazioni politiche. Il governo italiano, quindi non Matteo Salvini personalmente, ha agito al fine di verificare la possibilità di un’equa ripartizione tra i Paesi dell’Ue degli immigrati a bordo della nave Diciotti”.

Situazione simile a quella che si sta verificando in queste ore con un’altra nave, la “Sea Watch”, da giorni al largo delle coste di Siracusa in attesa che il Governo italiano conceda l’approdo. Dopo aver ribadito per giorni la linea dura, questa mattina è stato proprio Salvini ad illustrare le possibili modalità di risoluzione della vicenda: “Sbarco degli immigrati? – ha detto il titolare del Viminale, citato dall’ANSA – Solo se prenderanno la via dell’Olanda, che ha assegnato la bandiera alla Sea Watch, o della Germania, paese della Ong. In Italia abbiamo già accolto, e speso, anche troppo”. A condividere la linea tutto il Governo, che oggi depositerà a Strasburgo la sua memoria difensiva sostenendo che la giurisdizione della nave dell’Ong appartiene all’Olanda, Paese di cui l’imbarcazione batte bandiera.

Nei giorni scorsi erano stati in molti tra sindaci, associazioni e semplici volontari a manifestare chiedendo all’Esecutivo di far approdare la nave e sbarcare i profughi, le cui condizioni igienico-sanitarie si fanno sempre più precarie. 

- Pubblicità -