Operazione antiterrorismo: arrestato catanese convertitosi all’Islam

polizia informatica
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CATANIA – La Polizia di Stato, a conclusione di una complessa indagine a cura della Sezione Antiterrorismo della D.I.G.O.S. della Questura di Catania, coordinata dalla Direzione Centrale Polizia di Prevenzione e con il contributo della Polizia Postale del capoluogo etneo, su richiesta della locale Procura Distrettuale della Repubblica, ha proceduto alla notifica un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Catania nei confronti di un pregiudicato catanese di 32 anni.

L’uomo è indagato per i reati di apologia dei delitti di terrorismo mediante strumenti informatici ed istigazione ad arruolarsi in associazioni terroristiche, essendo stato accertato che, dopo essersi convertito all’islamismo nel 2011, aveva iniziato a utilizzare i social network per la sua attività di propaganda e di diffusione mediatica.

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Le indagini hanno preso spunto da una denuncia fatta dalla figlia della convivente dell’uomo: il 32enne aveva conosciuto via Facebook una donna che per amore dalla Lombardia si trasferì in Sicilia proprio per stare con l’uomo. La figlia, rimasta in Lombardia, aveva difficoltà a contattare la madre e tra l’altro l’uomo la minacciava millantando di appartenere all’Isis. La ragazza, spaventata, si è rivolta alle forze dell’ordine. L’uomo, come emerso dalle indagini, intratteneva rapporti con varie persone attraverso Whatsapp e faceva proselitismo con lo pseudonimo di “Ahmed” e fingendosi di nazionalità egiziana invitava le persone a imbracciare un coltello per fare pulizia.

L’indagine ha permesso di ricostruire una serie di eventi avvenuti tra il 2016 ed il 2017 ed è stata condotta dalla sezione Antiterrorismo Internazionale della Digos di Catania con il raccordo della Direzione Centrale Polizia di Prevenzione e la collaborazione della polizia postale etnea. L’attività si è avvalsa di intercettazioni telefoniche, di tradizionali servizi di osservazione e pedinamento e di numerose testimonianze. L’uomo era già in carcere dall’ottobre 2017, dopo essere stato arrestato dalla Digos, per vari atti violenti commessi nei confronti dell’ex convivente di nazionalità ucraina.

 

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