SICILIA – “I lavoratori e le imprese costrette a rispondere alla stato di crisi generale non possono essere lasciati da soli”. È il commento dell’on. Gaetano Galvagno apprese le proteste dei dipendenti a rischio del Gruppo Abate spa in assemblea permanente. “Vendere strutture o cedere rami aziendali ad altre imprese e società non è mai una decisione facile. Ma non per questo si deve sistematicamente arrivare a pesanti vertenze dei lavoratori. Tutti devono essere tutelati, titolari e lavoratori, anche dalla nostra regione, oltre che dai sindacati”.
“Restare a fianco dei titolari e dei loro dipendenti – prosegue il deputato – è un atto dovuto se si intende preservare l’economia del territorio. Perciò è necessario che le istituzioni scendano in campo con l’impegno di sempre per evitare infauste conseguenze”.
Dalle parole, il deputato passa subito ai fatti. L’on. Gaetano Galvagno ha, infatti, depositato l’interrogazione parlamentare a risposta urgente in cui chiede la convocazione di un tavolo di concertazione e l’intervento del Presidente della Regione, Nello Musumeci e dell’assessore regionale alle Politiche Sociali e del Lavoro, Mariella Ippolito, per evitare i licenziamenti paventati e in corso, nonché per garantire la ricollocazione dei lavoratori.
Il gruppo Abate, colosso della grande distribuzione, ha venduto diversi punti vendita a causa della crisi economica che ha proprio investito la società: con cessione di ramo d’azienda, 20 supermercati sono andati a Ergon. Cessione che non dovrebbe avere ripercussioni per gli impiegati dei supermercati: ma che, invece, si sta già rivelando un incubo.
Venduto anche l’immobile di Etnapolis.