CATANIA – Era il 5 gennaio del 1984 quando il giornalista Giuseppe Fava rimaneva ucciso, per mano della mafia, in via dello Stadio: Alle ore 21.30 Giuseppe Fava stava andando a prendere la nipote che recitava in Pensaci, Giacomino! al teatro Verga. Aveva appena lasciato la redazione del suo giornale. Non ebbe il tempo di scendere dalla sua Renault 5 che fu ucciso da cinque proiettili calibro 7,65 alla nuca.
35 anni da quel delitto, 35 anni in cui la memoria è rimasta vigile e attenta e in cui Catania non ha mai dimenticato. Per questo motivo domani, sabato 5 gennaio, alle ore 16 da piazza Roma, promosso da I Siciliani giovani, si muoverà un corteo contro la mafia, che raggiungerà la lapide di via Fava (ex via dello Stadio).
Alle ore 17 tradizionale appuntamento alla lapide. Nel corso della cerimonia, in memoria di Giuseppe Fava, l’Assessore alla cultura Barbara Mirabella, donerà un violino all’ I.C.Malerba, plesso scuola secondaria di primo grado Leopardi e, in memoria di Elena Fava – la figlia del giornalista scomparsa qualche anno fa -, la Fondazione Giuseppe Fava donerà una viola al Liceo musicale Turrisi Colonna.
Alle ore 18 al Teatro Verga un dibattito, moderato da Mario Barresi, sul tema “Antimafia 35 anni dopo: dire, fare o sembrare” al quale prenderanno parte Luigi Ciotti, Claudio Fava, Armando Spataro e Giovanni Maria Bellu, vincitore dell’edizione del 2019 del premio nazionale di giornalismo “Giuseppe Fava – Niente altro che la verità. Scritture e immagini contro le mafie”.