CATANIA – La strage di via D’Amelio è un procedimento giudiziario disseminato di anomalie, misteri e forzature. Durante questi anni l’unico obiettivo è stato quello di allontanare la verità, depistare ogni dettaglio utile.
Frammenti di verità emergono dalla relazione finale della commissione antimafia dell’Assemblea regionale siciliana: “La stessa mano, non mafiosa, che accompagnò Cosa nostra nell’organizzazione della strage di via D’Amelio potrebbe essersi mossa, subito dopo, per determinare il depistaggio e allontanare le indagini dall’accertamento della verità, una verità nascosta che non vogliamo smettere di cercare”.
Se ne parlerà il 4 gennaio alle ore 17.00 presso la Libreria Prampolini (via Vittorio Emanuele II, 333) durante l’incontro “La verità nascosta: le conclusioni dell’Antimafia sul depistaggio Borsellino” – una proposta dell’associazione culturale “Le parole e le cose” – insieme al presidente della Commissione Antimafia regionale, Claudio Fava.
All’incontro, moderato dal giornalista Mattia Gangi, interverranno Bruno Di Marco, consulente della Commissione Antimafia regionale e Agatino Pappalardo, consulente della Commissione Antimafia regionale.