FLERI (ZAFFERANA ETNEA) – La notte più difficile, quella successiva al terremoto che all’alba del 26 dicembre ha sconvolto la vita di centinaia di persone sulle pendici dell’Etna, è trascorsa relativamente serena. Il nuovo sisma minacciato in rete dagli sciacalli non si è verificato, ma ugualmente molti abitanti dei paesi colpiti hanno preferito dormire in macchina, in albergo o nei centri di raccolta messi in piedi dalla Protezione Civile e dai Comuni. E quelli che si svegliano aspettando l’arrivo del vicepremier Luigi Di Maio – prevista nel pomeriggio anche la presenza di Matteo Salvini – sono luoghi in cui regna una strana calma malgrado l’affollamento di pompieri, Forze dell’Ordine e giornalisti.
A partire da Fleri, frazione di Zafferana Etnea, tra i centri maggiormente colpiti dal sisma dove si registrano danni ingenti agli edifici. Già nelle scorse ore i Vigili del Fuoco hanno provveduto a sgombrare le strade e a ripristinare il servizio idrico interrotto nelle altre frazioni colpite, Pisano e Poggio Felice. Pasti caldi sono stati distribuiti nella serata di ieri nella scuola di via Rossi. Per gli sfollati è stata prevista una convenzione speciale con Federalberghi, e il Comune ha messo a disposizione la palestra della scuola media di piazza Tienanmen e quella della scuola elementare di via De Roberto. Ma molti abitanti hanno scelto di rimanere nelle macchine, vicino le abitazioni, per paura di furti e ruberie.
Conta dei danni grave anche nella zona di Acireale. Dopo le emblematiche immagini della statua di sant’Emidio, protettore dei terremoti, venuta giù insieme al campanile della chiesa di Pennisi, tocca al sindaco Stefano Alì fare il punto della situazione. “Non erano calcinacci, Pennisi, Santa Maria La Stella, Fiandaca e Piano D’Api hanno subito danni ingentissimi e dobbiamo reputarci fortunati che nessuno si sia ferito seriamente – ha scritto su Facebook il primo cittadino – Stanotte [ieri notte, ndr] 31 persone dormiranno nella palestra del Galileo Galilei, mentre una famiglia di 7 persone dormirà al Maugeri. Non hanno voluto lasciare la scuola in cui sono ospiti anche abitanti di Fleri e di Aci S. Antonio. Ci sono, finora, 41 immobili dichiarati inagibili, con circa 130 residenti sfollati, molti dei quali per ora hanno scelto una sistemazione autonoma”.
“Fra la postazione all’area della protezione civile e quella nella piazza di Pennisi sono state presentate, fino a stasera, quasi 500 richieste di accertamento di danni – prosegue il sindaco di Acireale – Molti di questi sono relativi ad edifici devastati. Il campanile crollato, la scuola di Pennisi tagliata dalla faglia dove nel pavimento di una classe si è prodotto un gradino. Moltissimi muretti crollati, creando serissimi danni alla viabilità. Anche diverse strade sono state dissestate dalla forza del sisma. Grazie ai volontari della protezione civile, alla croce rossa che ha messo a disposizione volontari e il camper che ha sostato a Pennisi. Grazie ai tecnici degli uffici, alla protezione civile comunale, ai vigili urbani, ai Vigili del fuoco, che arrivano da tutta la Sicilia, ai carabinieri che stanotte effettueranno attività antisciacallaggio. Alla Protezione civile provinciale e regionale. A tutte le funzioni del COC. Molti hanno cominciato a lavorare alle 3:20 ed ancora sono in giro”.