Catania, sale il numero dei feriti e danni per il terremoto delle 3.19 di magnitudo 4.8. I primi video

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CATANIA – AGGIORNAMENTO

ore 13. Al momento i feriti sono 28, di cui nessuno grave: dieci di loro sono stati trasportati via in ambulanza, altre 18 persone si sono recate autonomamente in ospedale per farsi medicare leggere contusioni create da cadute.

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Il Pronto Soccorso dell’Ospedale Cannizzaro di Catania, Azienda ospedaliera per l’emergenza, ha gestito sei casi legati al terremoto di questa notte. Due i codici gialli per ferite dovute alla caduta di calcinacci e altri oggetti: una 70enne di Pennisi (frazione di Acireale) con fratture costali, contusioni e schiacciamento toracico e lombare, che è stata ricoverata nel reparto di Medicina e Chirurgia di Accettazione e Urgenza, dove è costantemente monitorata; un 71enne della zona di Fleri (Zafferana Etnea) con un trauma cranico non commotivo, che è stato trattenuto in osservazione. Gli altri quattro sono codici verdi, per condizioni di shock, in dimissione nel corso della mattinata. In Pronto Soccorso è stato presente dalle prime ore di oggi il commissario straordinario dell’Azienda Cannizzaro, Salvatore Giuffrida, con il direttore dell’unità operativa, Salvatore Mazza, per eventuali ulteriori emergenze.

Sei i comuni maggiormente colpiti: Zafferana Etnea, Acireale, Aci Sant’Antonio, Aci Catena e Santa Venerina. Il sisma ha danneggiato anche la chiesa di Maria Santissima del Carmelo, nella frazione di Pennisi: crollati il campanile e la statua di Sant’Emidio. Sono invece in corso verifiche strutturali e la rimozione di parti pericolanti nella parrocchia Santa Maria della Misericordia a Piano d’Api, Acireale.

A Zafferana in via Vittorio Emanuele, 29, personale USAR dei Vigili del Fuoco sta operando per il salvataggio di cani rimasti intrappolati dal crollo di un solaio.

ore 8.30 E’ di dieci persone, rimaste ferite in maniera non grave, e diversi danni alle strutture, il primo bilancio del terremoto di magnitudo 4.8 registrato stanotte sull’Etna, con epicentro tra Viagrande e Trecastagni.

Subito il prefetto etneo, Claudio Sammartino, ha convocato due riunioni d’emergenza con il Centro coordinamento soccorsi, una alle 4.20 e una alle 6: 2 feriti a Fleri; sempre a Fleri un 80enne è stato estratto da soccorritori dalle macerie della sua abitazione dove il sisma lo ha sorpreso nel sonno: portato in ospedale con un’ambulanza è stato accettato nel pronto soccorso in codice verde per delle contusioni alla testa. Lo stesso per un abitante di Pisano. A Pennisi si sono registrati dei crolli nella chiesa del paese, ma senza danni alle persone. Mentre a Zafferana Etnea una casa di riposo per anziani è stata abbandonata dagli ‘ospiti’: la struttura presenta delle lesioni e i pensionati si rifiutano di rientrarvi.

“Siamo vivi per miracolo”, ripete una famiglia di 4 persone – madre, padre e due figli minori – dopo che le pareti della loro casa sono crollate per il terremoto avvenuto alle 3:19 a nord di Catania. Sono due i feriti in maniera lieve: escoriazioni e un po’ di sangue. “Eravamo a letto – ricostruisce il capo famiglia -, ci siamo svegliati di soprassalto e visto le pareti crollarci addosso. Per fortuna i mobili ci hanno protetti dalle macerie: siamo vivi per miracolo”.

Altre antiche costruzioni sono crollate a Fleri, Santa Venerina e Zafferena Etna.

E’ stata chiuso precauzionalmente al traffico un tratto dell’autostrada Catania-Messina, la A18, per la presenza di ‘lesioni’ sospette sull’asfalto createsi dopo il terremoto. Il blocco si registra tra i caselli di Acireale e Giarre. L’eventuale riapertura sarà decisa dopo sopralluoghi e verifiche su sicurezza e stabilità del tratto autostradale al momento chiuso al traffico.

Al momento sono operative squadre dei vigili del fuoco provenienti da Siracusa, Messina, Calabria insieme alle sezioni Ysar Campania e Lazio: le squadre Usar vengono utilizzate per specifici soccorsi tra le macerie.

L’eruzione sull’Etna, ancora in piena attività, e l’intensa attività sismica sul vulcano al momento non hanno alcun impatto sull’attività dell’aeroporto internazionale di Catania, che è pienamente operativo.

Sopralluogo del capo della Protezione Civile Borrelli nelle zone colpite dal sisma per fare il punto dei danni, e pianificare gli interventi di assistenza alla popolazione e di verifica dell’ agibilità degli edifici. Il prefetto Sammartino ha fatto aprire scuole e palestre comunali per accogliere le persone che non possono o non vogliono rientrare nella propria casa, perché inagibile o per paura. L’assistenza è stata delegata alla Croce rossa.

Il terremoto è stato leggermente avvertito anche a Taormina, nel Siracusano e nel Ragusano. Nelle ultime ore l’Etna ha fatto registrare un’ulteriore impennata dei valori dei tremori dei suoi condotti magmatici interni, segnale della presenza di grande ‘energia’ e di magma in movimento che spinge sulle pareti dell’edificio vulcanico.
Dalla mezzanotte sono state almeno 10 le scosse di terremoto (considerando solo quelle di magnitudo uguale o superiore a 2) registrate sull’Etna, tra cui una di magnitudo 3.3 all’01:09 con epicentro 4 chilometri a nord di Aci Sant’Antonio.

 

 

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